Notaio o pusher? Meglio pusher. La sera un irreprensibile professionista, che aveva libero accesso in Tribunale e in prestigiosi studi professionali torinesi, indossava le vesti del fornitore di droga (purissima) a clienti d'elite, anche giovanissimi della movida a Torino. Una specie di gioco finito con il diventare una professione. Ci vuol poco a immagine quali erano i suoi canali di rifornimento, la mobile sta lavorando proprio su questo importante aspetto dell'indagine. Si potrebbe risalire alle cosche che hanno ripreso il controllo del mercato dello stupefacente vero, non le polveri prive di proncipi attivi vendute a poco prezzo dagli africani tra San Salvario e Porta Palazzo. Francesco Maccarone, 34 anni, è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile, sezione Narcotico, mentre usciva dalla propria abitazione a Grugliasco con le diee chiare. Lo attendeva la solita processione di consumatori di fiducia. Mentre lo stavano interrogando, il cellulare non ha mai smesso di suonare. Clienti in febbrile dose delle dosi per il weekend.
Base dei narcos nei locali più alla moda
Secondo le indagini, smerciava cocaina purissima nei locali più alla moda del centro cittadino, frequentati (anche) da giovani di buona famiglia. Al momento dell'arresto aveva con sé 38 bustine di cocaina. Altra droga era nascosta nella cucina dell'appartamento per un totale di 320 grammi: una quantità che poteva fruttare, alla vendita, intorno ai centomila euro. Durante la perquisizione sono arrivate al telefono dell'aspirante notaio diverse decine di chiamate: con ogni probabilità erano di clienti. Perplessi gli amici pià cari, quasi ringraziano la polizia di averlo sottratto a un ambiente sempre più pericoloso e coinvolgente. Ha coordinato le indagini il pm Andrea Padalino.