Le date da ricordare sono dal 20 al 26 di ottobre 1954, quando Trieste ritornò, nella concretezza, sotto il tricolore. Terre martoriate dalla guerra con ancora vivida la tragica ombra delle Foibe dove migliaia di italiani furono uccisi dai partigiani di Tito, con la collaborazione anche di connazionali (è in corso un processo di revisione storica anche su queto capitolo nero della nostra storia), che, dopo anni di occupazione anglo-americana, furono finalmente restituite alla Patria. L'altra data è il 5 ottobre 1954. Il Memorandum di Londra restitui la città e parte della provincia all'amministrazione civile del governo italiano. Il presidente, allora, era il piemontese Luigi Einaudi che ringrazio' con un breve e asciutto discorso i triestini per "avere conservato e difeso l'amore per la Patria". Sul gonfalone di Trieste è appuntata la medaglia d'oro al Valore Militare, per le drammatiche vicende occorse tra la prima e la seconda guerra mondiale. Ma quando i bersaglieri e i fanti del nuovo Esercito Italiano effettuarono il cambio della guardia con le truppe americane che avevano sino ad allora presidiato l'estremo Est, ci furono scene di giubilo e di condivisione di un sentimento nazionale accadute raramente nel corso della storia post-unitaria. La folla ruppe i cordoni dei carabinieri per stringersi ai nostri militari che prendevano possesso delle caserme e delle linee di confine. Era un giorno di bora e quando le navi della Marina Militare attraccarono in porto, si celebrò - benedetta dal vento e dalla pioggia - una comunione tra Stato e popolo che andrebbe celebrata e ricordata anche e soprattutto oggi.