Di Germana Zuffanti
Una delle sale della “IULM”, celebre università milanese dedicata alle lingue e la comunicazione, martedì 23 gennaio ha ospitato una nuova tappa del tour di presentazione del volume “Il se e il ma delle investigazioni” (edizioni Oligo), un libro che rappresenta le riflessioni criminologiche e l’esperienza diretta dei due autori, Fabio Federici e Alessandro Meluzzi.Federici è un colonnello dei Carabinieri pluridecorato, ma anche un giornalista pubblicista, un “crime analyst” docente di corsi universitari e seminari con una lunga esperienza investigativa vissuta su numerosi casi di risonanza mediatica e inchieste in materia di criminalità organizzata e di contrasto al fenomeno dell’immigrazione clandestina.
Meluzzi, volto noto della televisione, è un medico psichiatra, psicologo forense e criminologo, nonché giornalista e autore televisivo, consulente tecnico in materia civile e penale e autore di importanti pubblicazioni.
Il loro saggio è una sorta di manuale da tenere sulla scrivania, idealmente dedicato al giornalista, allo studioso che si approccia ad un delitto o anche solo a chi vuole avere una chiave di lettura nell’attuale sistema delle investigazioni.
Sulla scia del saggio del grande illuminista italiano Cesare Beccaria del 1764, “Dei delitti e delle pene”, quello di Federici e Meluzzi è un volume che potrebbe essere addirittura oggetto di studio nelle scuole: ciò che emerge, al di là delle raffinate citazioni classiche e della ripresa del codice penale, è il necessario approccio multidisciplinare che si deve tenere per arrivare alla meta di ogni investigatore: la “risoluzione del caso”.
La copertina del libro è rappresentativa del contenuto del saggio: ciò che conta è la semantica, gli indizi e le costruzioni logiche, in un labirinto che può essere quello dell’assassino come quello dell’investigatore che raccoglie, intuisce e deduce, tenendo a mente un solo duplice obiettivo: verità e giustizia. Un labirinto in cui, come in una tragedia greca, si intreccia il bene ed il male, e la finzione è utile per arrivare al vero.
Al convegno, aperto dal saluto del Rettore dell’IULM Mario Negri, hanno partecipato ospiti e relatori illustri: il Generale di Divisione Teo Luzi, Comandante della Legione Carabinieri “Lombardia”, il quale ha parlato del suo passato da coordinatore di indagini importanti che lo hanno coinvolto profondamente, Siria Magri, Vice Direttore “Videonews Mediaset” e responsabile e curatrice di vari programmi Mediaset, in particolare della trasmissione “Quarto Grado”, che ha parlato del ruolo dei media e della sua personale esperienza nella trattazione giornalistica di eventi importanti, Ilaria Mura, giornalista di punta ed inviata della trasmissione televisiva “Quarto Grado” che ha moderato e parlato della sua esperienza lavorativa ed umana e Luca Crovi, critico letterario e musicale, giallista e saggista, redattore presso la “Sergio Bonelli Editore”, che ha introdotto anche il tema della popolarità della “letteratura noir”.
Alla base dell’incontro alcuni casi di cronaca vissuti direttamente dagli autori ed i diversi approcci, quello dell’investigatore raffinato e quello dello psichiatra, al fine di chiarire gli elementi fondanti di un’indagine e dell’influenza dei media, che spesso aiutano ma altre volte “inquinano” le prove scatenando reazioni fuorvianti degli indiziati sulla scia dell’onda emotiva mediatica.
Si è parlato quindi del rapporto tra crimine e società, della raccolta degli indizi e delle prove sulla scena del crimine, della relazione diretta fra crimine e giustizia.
Il libro sarà presentato il prossimo 10 febbraio presso la Sala Grande del “Circolo dei Lettori” di Torino, alla presenza di relatori di fama come Giorgio Vitari, avvocato generale dello Stato, Massimo Numa, giornalista de “La Stampa” e Ilaria Mura, giornalista televisiva.
I due scrittori devolveranno integralmente i diritti d’autore derivati dalle vendite del libro all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri, unico ente autorizzato per dare un aiuto concreto ai figli degli agenti caduti in servizio.