Otto minuti: è il tempo necessario che permette di individuare con esattezza chi guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Il "Drogometro", questo il nome del dispositivo, sta per entrare in servizio effettivo, dopo una lunga fase di test i cui risultati (piuttosto shoccanti), saranno resi noti a breve dalla Polizia Stradale.
Il Drogometro è un piccolo apparecchio, del tutto simile all'etilometro e attendibile quanto un esame del sangue, dotato di una piccola parte che attraverso la saliva, permette di stabilire l'uso o meno di sostanze stupefacenti. Il protocollo prevede che sia effettuato prima il test del tasso alcolico, per stabilire l'automobilista rientra nello 0,5 g/litro ammessi dal Codice della Strada, quindi il soggetto viene invitato a salire sul camper della stradale, dove viene spiegato il test, con tanto di firma per il consenso informato.
Il tampone del Drogometro va tenuto in bocca fino all'accensione di una spia blu: a quel punto è sufficiente attendere otto minuti per avere l'esito. In caso di positività, gli agenti procedono con altri due test salivari, sigillati e conservati in un frigorifero per essere inviati al Laboratorio di Tossicologia Forense della Polizia di Roma.
Se anche in quel caso l'esito risulta positivo, nel giro di 10 giorni l'automobilista riceverà a casa la comunicazione di reato dalla Procura della Repubblica con la relativa apertura del procedimento penale. Il rischio, secondo l'articolo 187 del Codice della Strada, prevede una multa da 1.500 a 6.000 euro e l'arresto dai sei mesi a un anno.
Un fenomeno in preoccupante crescita, con una letteratura composta da decine di casi di incidenti anche mortali causati dalle precarie condizioni psicofisiche di persone che si sono messe alla guida dopo aver assunto droghe. È di pochi giorni fa il caso di Domenico Diele, l'attore che in preda agli effetti di cannabis ed eroina, ha investito e ucciso una donna.