È il giorno a Parigi in cui inizia il processo per la serie di attentati che fra il 7 ed il 9 gennaio del 2015 hanno messo in ginocchio la capitale francese: l’attacco al settimanale satirico “Charlie Hebdo” e il supermercato “Hyper Cacher”, due stragi costate la vita a 17 persone per mano dei fratelli Said e Chèrif Kouachi e Amèdy Coulibaly.
Alla sbarra 14 persone accusate di aver fornito aiuto e supporto logistico e organizzativo agli attentatori, e l’annuncio dell’intenzione di filmare integralmente le fasi del processo per creare un archivio storico sul terrorismo. A infiammare l’attesa del processo è stato il settimanale Charlie Hebdo, che ha nuovamente pubblicato le vignette su Maometto che avevano scatenato la reazione jihadista.
Alla sbarra, fra gli altri, Ali Riza Polat e Mohamed Belhoucine, considerati complici attivi del commando terroristico, che rischiano l’ergastolo. Polat, 35 anni, è considerato una figura fondamentale: avrebbe aiutato Colubaly e i fratelli Kouachi a procurarsi le armi. Giudicati in contumacia, per essere riusciti a fuggire in Siria subito dopo gli attentati, la compagna di Coulibaly e i fratelli Belhoucine. Il processo durerà diverse settimane, con 144 testimoni e 14 periti.