“Antonio Logli era impiegato dell'ufficio tecnico e ha sempre svolto con professionalità il suo lavoro. Anche il suo rapporto con i colleghi è sempre stato molto cordiale e, come tutta la sua famiglia, ha sempre condotto una vita riservata, relativamente alla vicenda giudiziaria sia l'amministrazione comunale sia i dipendenti hanno mantenuto un atteggiamento di neutralità.Abbiamo già chiesto copia delle sentenza e avviato le procedure per cessare il rapporto di lavoro con Antonio Logli. In sostanza lo licenzieremo non appena avremo in mano tutte le carte necessarie. Lo stato di detenzione ci permette automaticamente di sospendergli il pagamento dello stipendio". Dice il sindaco di San Giuliano Terme (Pisa), Sergio Di Maio. Un altro tassello del delitto Ragusa che va a posto, nel senso che si sgretola così il disegno di Antonio Logli e di chi lo sostiene, cioè di passare indenne attraverso le vicende giudiziarie nate dalla scomparsa della moglie. Il movente del delitto era chiaro, conservare beni, scuola guida in vista della fase due, quando Roberta sarebbe diventata solo uno spiacevole ricordo, con un’assoluzione in tasca, la donna dei sogni in casa, e un clan familiare coeso e attento agli aspetti materiali.
Nel carcere di Livorno dove restare poco, essendo un “definitivo”, Logli è in una cella singola. Ci vorrà tempo primo di poterlo inserire tra i detenuti comuni e alle attività del carcere. Ha affrontato con calma apparente i rituali del carcere, il fotosegnalamento, le perquisizioni personali, il passaggio verso il braccio che lo ospita. Continua a proclamarsi innocente, fedele al suo personaggio, lo fa in modo composto e rispettoso verso il personale che gli va tracciando il suo primo percorso da detenuto. Molto sorvegliato, ovviamente, per impedire gesti autolesivi che peraltro non ha mai per ora minacciato. Nella villa di Gello non sarebbe ancora rientrata Sara Calzolaio, mentre lo hanno fatto i nipoti, gli amatissimi figli di Roberta. Vivranno con i nonni ottantenni, disperati proprio perché l’incubo dell’età che avanza gli impedirà di seguire i ragazzi da vicino; loro ne erano consapevoli e hanno fatto l’impossibile per salvare il padre - e loro stessi - dal carcere, mentre incombono i risarcimenti pesto esecutivi. Somme ingenti e il patrimonio di famiglia, per difenderlo secondo i giudici Logli ha ucciso la moglie che voleva separarsi, una volta scoperta la tresca con l’amica di famiglia.