Landon Spradlin aveva 66 anni, era un pastore cristiano e musicista itinerante, ed è morto mercoledì 25 marzo in un ospedale della Carolina del Nord dopo essere risultato positivo al coronavirus. Sarebbe un caso come tanti altri che purtroppo non farebbe più neppure notizia, se non fosse che Spradlin, nato in Virginia a neppure troppi chilometri a sud di New York, da settimane sminuiva la gravità del coronavirus, definendolo soltanto “uno strumento che fa emergere la paura”.
È stata Patch (la piattaforma indipendente statunitense di notizie e informazioni) a darne l’annuncio in seguito ripreso da Newsweek e numerosi altri media.
Circa due settimane prima della morte, Spradlin aveva pubblicato un post sulla sua pagina Facebook in cui affermava che i media “possono manipolare la tua vita”, proseguendo palando di “isteria di massa per quanto riguarda il numero di morti per il coronavirus negli Stati Uniti” Il pastore ha continuato affermando che dare importanza al COVID-19 è un evidente attacco a Donald Trump, mentre durante la presidenza Obama le morti per H1N1 (l’influenza suina del 2009) erano state molte di più ma tutto era passato sotto silenzio.
Spradlin ha scritto anche che, pur sapendo che COVID-19 è reale, il “vero problema sono i media che stanno facendo emergere le nostre paure, facendo più male che bene”.
Va detto che immediatamente dopo l’amministrazione di Facebook ha comunicato che si trattava di informazioni parzialmente false in seguito al controllo di esaminatori esterni. La pagina del predicatore, alla notizia della sua morte, è stata attacco di commenti ironici, sarcastici e anche decisamente denigratori con forti critiche alle sue opinioni sul virus.
Judah Strickland, la figlia del pastore, ha descritto il suo dolore per non aver potuto dare l’addio a suo padre di fronte all’ospedale di Concord, nella Carolina del Nord dove era stato ricoverato, in quanto i sanitari le hanno impedito di vederlo. Prima che fosse diffusa la notizia della morte di Spradlin, la donna aveva lanciato un messaggio TV in cui affermava “non vedo mio padre da quasi sei settimane, per favore lasciatemi andare a trovarlo” e nel frattempo aveva avviato un raccolta fondi che ha ottenuto in pochi giorni più di 22 mila dollari.
Spradlin è una delle due persone che sono state registrate come decedute a causa del coronavirus nella Carolina del Nord, l’altra è un paziente di quasi 80 anni: entrambi i morti sono stati commemorati dal governatore Roy Cooper, rappresentante del partito democratico.
“Queste morti – ha affermato Cooper – sono il severo avvertimento che per alcune persone il COVID-19 è una malattia grave. Tutti noi dobbiamo fare la nostra parte per fermarne la diffusione rimanendo a casa il più possibile e praticando l’isolamento sociale”.
Sono quasi 105 mila i casi confermati di coronavirus negli Stati Uniti, che ne fanno il Paese con il più alto numero al mondo, quasi un quinto del totale globale. Secondo il sito Worldometer (che ha una pagina con i dati sulla pandemia costantemente aggiornati) sono oltre 1.700 i morti, mentre la John Hopkins University afferma che sono quasi 800 le persone che ne sono guarite.