Dopo settimane di clandestinità in Sudafrica, presumibilmente aiutata da qualcuno che l’ha aiutata a fuggire nascosta a bordo di un’auto, martedì scorso Maesaiah Thabane, first lady del piccolo e poverissimo regno del Lesotho, è tornata nel suo Paese per consegnarsi alla polizia. La sera stessa, i procuratori della Corona hanno accusato ufficialmente la first lady dell’omicidio di Lipolelo Thabane, prima moglie del marito, Thomas Thabane, attuale premier in carica, e del tentato omicidio di un’altra donna.
Un caso zeppo di dettagli scioccanti che hanno gettato nello sconcerto il piccolo paese di meno di 2 milioni di abitanti, costringendo Tom Thabane a promettere le sue dimissioni. Ma soprattutto una finestra che si è finalmente aperta sulle torbide politiche di potere che hanno a lungo dominato la cultura del Lesotho.
Nel giugno del 2017, alcuni killer ancora sconosciuti, hanno ucciso a colpi d’arma da fuoco Lipolelo Thabane davanti alla sua abitazione, appena due giorni prima che il marito prestasse giuramento per il secondo mandato come premier.
La coppia era separata da tempo, ma non aveva mai divorziato formalmente, e un tribunale aveva stabilito che Lipolelo avrebbe dovuto mantenere i benefici e i vantaggi acquisiti con il ruolo di first lady.
Il suo assassinio ha spianato la strada a Maesaiah, che aveva avuto una relazione con il Primo Ministro per diversi anni. Per completare il piano diabolico non ci volle molto: meno di tre mesi dopo, la coppia si è sposata con una cerimonia cattolica allo stadio “Setsoto” di Maseru. La futura first lady si è calata subito nella parte, facendo aspettare il primo ministro per circa due ore prima di comparire.
La stampa locale si è soffermata sull’impressionante abito da sposa color crema e oro di Maesaiah, ma nessuno fino a pochi giorni fa aveva mai osato accostare il suo nome all’omicidio. In realtà, dopo lo shock iniziale dell’assassinio di Lipolelo Thabane, l’opinione pubblica non ha più sentito quasi nulla delle indagini sull’omicidio e degli sforzi per trovare assassini e mandanti. Nel frattempo, la nuova first lady si è tuffata a capofitto nel suo nuovo ruolo, portando un’energia alle responsabilità e gli impegni del marito.
Ma fra la gente, per le strade, la nuova first lady era da tempo al centro di polemiche e dicerie: una prima conferma è arrivata quando il suo nome è comparso in un caso che coinvolgeva un impiegato che la accusava di aver rubato dal suo fondo di beneficenza: pochi giorni dopo, malgrado fosse rinchiuso in una cella, l’uomo è scomparso nel nulla. Non era che il primo caso a gettare ombre scure su Maesaiah Thabane: dopo un incidente stradale a Maseru, la firts lady si era recata all’ospedale per fare visita all’automobilista coinvolto, finendo alle mani con un parente.
E le accuse di omicidio avrebbero potuto non emergere mai se non fosse stato per un gioco di potere del Primo Ministro alla fine dell’anno scorso. Mentre Holomo Molibeli, capo della polizia del Lesotho, dirigeva le indagini sull’omicidio dell’ex first lady, il premier ha tentato di costringerlo alle dimissioni con la forza. In risposta al licenziamento, Molibeli è corso in tribunale mostrando una lettera esplosiva che aveva scritto al primo ministro. Nella missiva, si afferma che “il cellulare della first lady è stato usato per chiamare una persona sulla scena del crimine nell’esatto momento dell'assassinio. Le indagini indicano inoltre che il suddetto numero di cellulare appartiene a sua moglie, Maesaiah Thabane”, si legge nella lettera.
La lettera ha scatenato ripercussioni che si stanno ancora facendo sentire: Molibeli ha mantenuto il suo lavoro, ma il primo ministro ha subito enormi pressioni per dimettersi, con il suo stesso partito che ha dichiarato di trovarlo inadatto alla guida del Paese.
Il 10 gennaio, quando non si è presentata volontariamente per un interrogatorio, la polizia ha emesso un mandato d’arresto per la first lady, che ha lasciato il Paese poco dopo.
Secondo la polizia, altri otto sospetti saranno accusati a breve per legami con il caso, anche se i loro nomi non sono ancora stati resi pubblici, compreso colui che ha aiutato la first lady a fuggire in Sudafrica.
A Maesaiah Thabane è stata concessa una cauzione di 1.000 Loti (circa 67 dollari), ma quando e se il caso verrà giudicato, gli osservatori internazionali sono convinti che perseguire le accuse contro una delle figure più potenti del Lesotho sarà una dura prova di indipendenza giudiziaria.