Gli oltre cinque milioni di abitanti di Sydney se n’erano accorti da soli, ma la conferma è arrivata dai numeri: quella passata è stata la notte di novembre più calda di sempre, con temperature diurne che sfiorano i 40°C.
Il caldo ha spinto i vigili del fuoco del New South Wales ad emanare un divieto totale di accendere fuochi valido in tutta la zona orientale e nordorientale dello stato. Temono che gli incendi contro cui stanno combattendo da giorni possano riunirsi e trasformarsi nell’inferno vissuto pochi mesi fa.
È il primo fine settimana in cui si registra una significativa attività di incendi boschivi dalla fine dello scorso anno, la stagione più mortale della storia, con 24 milioni di ettari di terreno bruciati dal fuoco. Le fiamme hanno colpito ogni stato australiano, distrutto oltre 3.000 case e ucciso 33 persone e quasi tre miliardi di animali.
Il “Sydney Morning Herald” racconta che il picco di calore è stato registrato all’Observatory Hill nel “Central Business District”: alle 4:30 del mattino, la temperatura era arrivata a 30°C. Il precedente record, registrato nel 1967, era di 24,8°C.
Non a caso, una folla enorme si è riservata sulle spiagge in cerca di un po’ di refrigerio, accompagnata dalle raccomandazioni del dipartimento di sanità, che attraverso altoparlanti raccomanda di attenersi alle norme per evitare la diffusione del Covid.
Un’ondata di caldo che, secondo il “Bureau of Meteorology”, durerà fra i cinque e i sei giorni, portandosi appresso i timori del “Rural Fire Service”, che alzato il grado di percolo di incendi da molto alto a grave.
Attualmente nello stato sono attivi 45 incendi: uno minaccia un gruppo di case a ovest di Sydney.
Venerdì Peter McKechnie, vice commissario del Rural Fire Service, ha esortato la popolazione ad appontare piani antincendio ed eventuali evacuazioni improvvise. “È la prima volta dalla devastante stagione dello scorso anno che abbiamo un elevato e diffuso stato di pericolo”.