È l’automobile, la nuova e inedita arma politica che la California sta adottando. Con una decisione che non ha precedenti, ma al contrario rischia di diventare un pericoloso precedente, il “Golden State” ha varato una norma in cui, dal prossimo primo gennaio, non autorizzerà l’acquisto per le flotte statali di veicoli che non si attengono alle stringenti norme sulle emissioni di gas serra contenute nel “California Air Resources Board”. In pratica, sarebbero vietate le auto con motori a combustione interna, “Non importa di che marca siano”, dando via libera – al contrario – a veicoli elettrici o ibridi.
“Le case automobilistiche che hanno scelto di essere dalla parte sbagliata della storia perderanno il mercato californiano”, ha tuonato senza mezzi termini il governatore Gavin Newsom, lasciando intuire che la reprimenda colpirà i costruttori che si sono schierati a favore delle dichiarazioni di Trump sul riscaldamento globale e le emissioni.
Chi ne farà le spese è presto detto: General Motors, Fiat Chrysler, Toyota e Nissan, che insieme ad altri costruttori hanno fatto gruppo per i sostenere che le norme sulle emissioni dovrebbero quantomeno essere uniformate per tutti i 50 Stati. Per contro, si dichiarano disposti a regole più severe rispetto agli attuali standard, ma anche che attualmente non sono in grado di raggiungere gli ambiziosi obiettivi che la California ha fissato per il futuro.
L’amministrazione Trump e la “Environmental Protection Agency” stanno cercando di togliere il diritto alla California di fissare regole più severe sulle emissioni per se stessa e per altri 13 stati che seguono le regole stabilite dal Golden State, equivalenti a circa un terzo della popolazione americana.
Ma il rischio che la norma possa trasformarsi in una sonora mazzata per alcuni costruttori è reale: secondo i calcoli fatti dall’agenzia Reuter, tra il 2016 e il 2018 la California ha acquistato veicoli da GM per 58,6 milioni di dollari, 55,8 milioni di dollari da Fiat Chrysler, 10,6 milioni di dollari da Toyota e 9 milioni di dollari da Nissan.
Quattro case automobilistiche - Ford, Volkswagen, Honda e BMW, a cui va aggiunta Tesla, anche se da sempre è declinata soltanto all’elettrico - hanno raggiunto un accordo per ridurre le emissioni attraverso una migliore resa chilometrica del carburante e l’utilizzo di sistemi elettrici, e sarebbero loro a beneficiare delle nuove regole californiane.
“La norma ridurrà drasticamente la scelta dei veicoli elettrici a prezzi accessibili di fabbricazione americana - ha commentato GM in un comunicato – ma General Motors è impegnata in un futuro tutto elettrico ed è per questo che sosteniamo l’iniziativa della California di elettrificare il parco auto circolante”.
Dello stesso tenore il commento del gruppo italo-americano: “Fiat Chrysler abbraccia pienamente l’obiettivo di ridurre le emissioni dei veicoli per garantire un futuro sostenibile per l’ambiente”. FCA al momento dispone di un solo veicolo interamente elettrico, una versione della Fiat 500 costruita in Messico la cui produzione dovrebbe cessare a breve. Ma nei piani c’è l’investimento di 10 miliardi di dollari per sviluppare 30 veicoli elettrificati entro il 2022.