Nel Regno Unito è ormai uno scandalo che fa infuriare l’opinione pubblica almeno quando le associazioni animaliste. La caccia, al di là della Manica, è una sorta di sport nazionale, una passione per migliaia di inglesi: ma molti, per risparmiare qualche sterlina, da tempo preferivano affidarsi a battute di caccia organizzate in paesi europei che avevano fiutato l’affare abbassando i prezzi. Da qui, la decisioni di tenute private inglesi di abbattere drasticamente i costi per riacciuffare la clientela. Non è difficile, scorrendo fra i tour operator specializzati, imbattersi in offerte imperdibili, come la possibilità di uccidere un capo per 70 sterline, poco più di 80 euro. Per quella cifra, la “Four Seasons Shooting” offre la possibilità di uccidere un cerbiatto, un “Bambi”, nelle campagne dell’Aberdeenshire, mentre la danese “Diana Hunting Tours”, ha studiato un pacchetto che include quattro notti in hotel e la possibilità di abbattere un imponente cervo per 1.500 sterline, poco più di 1.700 euro. La “Royal Outfitters UK” è invece specializzata nella caccia al bisonte europeo, fra l’altro un animale reintrodotto nel Regno Unito nell’ultimo decennio. E molte altre offrono soggiorni per tutte le tasche in Nord America, Europa, Nuova Zelanda e Africa. Ai cacciatori è consentito tornare a casa con un trofeo, anche se il governo si è attivato per stringere le maglie dei divieti di importazione.
Lo scandalo nel Regno Unito è esploso dopo che alcuni tabloid hanno pubblicato delle immagini di Ollie Williams, giovane concorrente del seguitissimo reality “Love Island”, in posa davanti ad animali appena abbattuti durante una battuta in Africa.
Chris Luffingham, portavoce di un’associazione che si batte per l’abolizione della caccia, non le manda a dire: “Ci auguriamo che molti inglesi inorridiscano e provino disgusto, scoprendo che migliaia di animali vengono uccisi nelle campagne britanniche per puro divertimento”.
Fra le poche a rispondere alle richieste di replica “Nordic Safari Club”, che attraverso un portavoce ha tentato una timida difesa: “I cacciatori pagano e contribuiscono nella gestione delle popolazioni di selvaggina”.