Uno dei venticinque dipinti de “I covoni”, una serie di quadri dipinti da Claude Monet fra il 1890 e l’anno successivo (otto dei quali in mano a privati e gli altri 17 esposti in diversi musei), è entrato nella speciale classifica delle dieci opere d’arte più costose mai battute all’asta. I covoni, uno dei pezzi pregiati di un’asta andata in scena nella sede newyorkese di “Sotheby’s”, ha cambiato proprietario dietro un assegno da 110,7 milioni di dollari, raddoppiando una stima che si fermava a 55 milioni. Una cifra che è anche il record per un’opera del celebre pittore parigino, considerato uno dei fondatori dell’impressionismo francese.
Il quadro, che faceva parte della collezione “Palmer” ed era inserito in un lotto di otto opere vendute per fini caritatevoli, è stato protagonista di una lunga battaglia a suon di rialzi. Insieme al dipinto di Monet, sono andati all’asta un quadro di Signac del 1903 che raffigura la città di Antibes, aggiudicata per 7,7 milioni di dollari da un collezionista americano a fronte di una stima compresa fra i 4 ed i 6 milioni, uno scorcio di Parigi realizzato da Gustave Caillebotte nel 1878, che ha superato i 14 milioni di dollari, ed un Gauguin del 1887 dedicato alla Martinica, venduto a 8,2 milioni di dollari. All’asta anche sette opere di Picasso risalenti agli inizi del Novecento – un periodo in genere poco valutato - mentre è andato invenduto un dipinto di grosse dimensioni di William Bouguerau del 1884 che raffigura l’infanzia di Bacco: stimato fra i 25 ed i 35 milioni di dollari, non ha raggiunto neanche i 18 ed è stato ritirato. Complessivamente, l’asta ha fruttato 129,5 milioni di dollari.