“Phanfone” era una normale tempesta tropicale che vagava al largo dell’Oceano Indiano come molte altre: poi, lunedì, ha iniziato a puntare verso le coste delle Filippine, dove si è abbattuto nelle scorse ore, e continua a martellare le povere popolazioni.
Accompagnato da raffiche di vento che raggiungono i 150 km/h e onde alte fino a 7 metri, Phanfone ha costretto le autorità ad evacuare circa 10mila persone, che hanno trascorso la notte in scuole, palestre ed edifici governativi convertiti in centri di prima accoglienza. Le forze dell’ordine lamentano però la poca voglia dei residenti di lasciare le proprie abitazioni in prossimità del Natale.
In zona anche 20mila turisti, bloccati nei porti e negli aeroporti, che attendono il passaggio del tifone, che per il giorno di Santo Stefano si prevede riprenderà la sua corsa puntando questa volta verso il Vietnam.
Le Filippine sono colpite ogni anno da una media di 20 tempeste e tifoni di diversa intensità. Uno studio governativo ha rilevato che le tempeste hanno ormai un’influenza anche sul Pil del Paese.