E' sempre arduo ricostruire quanto avviene dietro la cortina di ferro che divide il Nord dal Sud della Corea. Il "giustiziato" o "condannato ia lavori forzati" per spionaggio Kim Yong-chol, ex capo dei servizi segreti militari (nella foto con il segretario di Stato USA Pompeo), ex braccio destro del leader nordcoreano Kim Jong-un, è invece riapparso nelle immagini tv della tv di stato della Kcna dopo le allarmanti notizie diffusa dal media Chosun Ilbo, quotidiano di Seul, secondo cui l'ex capo dei servizi militari era finito in un'ampia epurazione e inviato in un campo di lavoro pagando il fallimento del secondo summit con gli Usa del 27-28 febbraio, ad Hanoi. Altri media lo davano invece per "giustiziato" all'aereoporto di Mirim assieme ad altri quatro "traditori", tutti colpevoli di aver fatto fallire il vertice con Trump e colpevoli di "troppa familiarità" con la delegazione USA. Il redivivo o scarcerato Kim, invece, era presente a uno spettacolo amatoriale tenuto domenica dalle mogli di militari, seduto a sei poltrone di distanza alla destra del supremo leader, accompagnato per l'occasione dalla first lady, Ri Sol-ju.
Kim Yong-chol, vice presidente del Partito dei Lavoratori, aveva incontrato due volte Donald Trump alla Casa Bianca nelle fasi preparatorie del secondo summit, con il segretario di Stato Mike Pompeo . Sempre per il Chosun Ilbo, il capo negoziatore con gli Usa, Kim Hyok Chol, sarebbe stato giustiziato a marzo per spionaggio a favore degli Stato Uniti. a questo punto cala il dubbio anche sulla catena di esecuzioni rese note dal quotidiano di Seul, in attesa di conferme ufficiali. Si attendono notizie rassicuranti anche per la sorella minore del dittatore sparita, sempre dopo il flop di Hanoi, dalla vita pubblica.