
Un posto così fondamentale come Notre-Dame, si scopre ora, non aveva un sistema antincendio: troppo difficile pensare di installarlo. E nemmeno è stato possibile usare aerei ed elicotteri per spegnere le fiamme: Notre-Dame è nel centro di Parigi, e quel che restava in piedi era ormai troppo compromesso per poter resistere a milioni di litri d’acqua. Niente da fare: solo assistere, fotografare e filmare la lenta agonia di una cattedrale che orgogliosamente aveva resistito a guerre e rivoluzioni, a bombardieri, barbari e folli. Ma nulla poteva di fronte ad una scintilla nata esattamente dove non doveva. Alle 20:00 crolla la guglia: a tanti ricorda la scena delle Torre Gemelle di New York. Intorno, fra la gente ammassata lungo la Senna, lacrime e occhi rossi.
Una delle costruzioni gotiche più celebri del mondo, monumento storico di Francia, patrimonio dell’Unesco dal 1991, finita negli obiettivi di milioni di macchine fotografiche di turisti che ogni giorno, pioggia, sole o neve, affrontavano code infinite per visitarla.
Notre-Dame è ora un ammasso che ancora fuma per un incendio che dalle 19 di ieri sera è stato domato soltanto alle 4 del mattino: 9 ore dopo, tutto il tempo alle fiamme di mandare in cenere 800 anni di storia. Non ci sono feriti, a parte uno dei 500 pompieri che hanno lottato in ogni modo per salvarla, e sono esclusi atti terroristici o vandalici: le fiamme sembrerebbero partite da un’impalcatura dei lavori di ristrutturazione iniziati nell’estate dello scorso anno. Sarà un’inchiesta a stabilire cos’è successo e ad attribuire le responsabilità. Ma non c’è assicurazione che possa affrontare un risarcimento di simile entità.
Costruita fra il 1163 ed il 1344, ha una pianta a croce latina e due altissime torri campanaria. Victor Hugo l’aveva scelta per fare da sfondo al suo capolavoro, “Notre-Dame de Paris”, la storia del campanaro deforme Quasimodo e della zingara Esmeralda. Ma è solo una delle infinite opere che in qualche modo hanno reso omaggio a quel monumento che rappresenta uno degli scorci più belli e suggestivi di Parigi visti dalla Senna, sull’Île de la Cité. È a Notre-Dame che Francesco di Valois prende in sposa Maria Stuarda, ed è lì che la Francia ha dato l’estremo addio al generale Charles De Gaulle e alle vittime degli attentati del novembre 2015.

Sarà ricostruita, assicura il presidente Macron, anche se serviranno tempo e denari, tanti: saranno raccolti con una sottoscrizione mondiale e c’è già chi ha deciso di fare la propria parte, come Francois-Henri Pinault, miliardario alla guida del colosso “Kering”, che ha annunciato la donazione di 100 milioni di euro per la ricostruzione.