Dagmawit Moges, ministro dei trasporti etiope, ha scelto di anticipare i risultati delle analisi delle scatole nere del volo ET302 della “Ethiopian Airlines” precipitato il 10 marzo scorso causando la morte di 157 persone, fra cui 8 italiani.
Secondo quanto emerge dalla lettura dei dati, che saranno resi noti fra quasi un mese (anche se per il rapporto definitivo sarà necessario attendere un anno), “è da escludere l’errore umano: si tratta di un difetto del software. Il pilota ha tentato più volte di disattivare il controllo automatico, che ha spinto l’aereo in picchiata pochi minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Addis Abeba”. Mentre le fasi del decollo sono definite “normali e adeguate”, nei momenti successivi “il pilota ha effettuato diversi tentativi di riprendere il controllo del velivolo, ma l’attivazione del comando di picchiata del sistema antistallo ‘Mcas’ si inseriva in automatico”. Una notizia che confermerebbe i sospetti lanciati nelle ore immediatamente successive alla tragedia, ma che soprattutto inchioderebbero la Boeing alle proprie responsabilità.
Il sistema, creato per impedire agli aerei di continuare a prendere quota, è finito sotto inchiesta negli Stati Uniti perché considerato responsabile anche dello schianto del volo “Lion Air” in Indonesia dell’ottobre dello scorso anno, costato la vita a 189 persone.
Fra le ipotesi escluse quelle della scarsa professionalità dell’equipaggio, definito “con tutte le qualifiche e le certificazioni necessarie”, parole a cui si sono aggiunte quelle di Tewolde Gebremariam, amministratore delegato della compagnia aerea etiope: “Siamo molto orgogliosi delle prestazioni e dell’alto livello dimostrato dall’equipaggio”.