Da buoni svizzeri, gli organizzatori del Salone dell’Auto di Ginevra sembravano voler tirare dritto, malgrado il mare di eventi cancellati nel resto dell’Europa confinante. Ma proprio in questi minuti arriva la conferma dell’ennesima vittima della psicosi da coronavirus. Previsto per la prossima settimana, con giornata stampa il 2 marzo e apertura al pubblico dal 5 al 15, l’annullamento della kermesse ginevrina colpisce e aggrava ulteriormente l’industria automobilistica mondiale, che si avvia al terzo anno consecutivo di recessione. Secondo gli organizzatori, erano attesi circa 220 espositori, con 10mila giornalisti e circa 660mila visitatori.
L’Ufficio Federale della Sanità Pubblica svizzero ha dichiarato che i raduni con oltre 1000 persone sono stati banditi almeno fino al 15 marzo per limitare la diffusione del virus. “Ci rammarichiamo di questa situazione, ma la salute di tutti i partecipanti è la priorità assoluta per noi e per i nostri espositori”, hanno detto gli organizzatori della conferenza stampa.
Una decisione presa anche sulla scorta del dietrofront di alcune case automobilistiche, che avevano deciso di ridurre al massimo la propria presenza a causa dell’epidemia. Toyota avrebbe inviato solo dirigenti e personale delle pubbliche relazioni con responsabilità per l’Europa.
In Svizzera sono stati segnalati 15 casi di coronavirus, mentre l’Italia conta 650 infezioni e 17 decessi, e la Francia segnala 38 casi e due morti.
David Leggett, redattore della società di analisi “GlobalData”, ha accusato gli organizzatori di eccessiva lentezza nella decisione di annullare l’appuntamento. “Sembravano riluttanti ad affrontare la realtà della crisi sanitaria pubblica”.
Il salone dell'auto è il secondo grande evento europeo ad essere cancellato a causa del coronavirus. All’inizio di questo mese era stato annullato il “Mobile World Congress”, colossale summit tecnologico a Barcellona che attira ogni anno più di 100mila persone.