Dovrebbe essere una domanda dei quiz ministeriali per la patente: sei certo e sicuro di voler diventare una spugna da spremere? Perché quella è l’unica certezza degli automobilisti, categoria fra le più massacrate da sempre, che paga di tasca propria qualsiasi guerra, litigio, crisi o capriccio di borsa. In questo momento, fra il peso delle accise (che promettono tutti di togliere e non leva mai nessuno), gli scambi di cortesie fra Stati Uniti e Iran e la guerra in Libia, non abbiamo di che lamentarci: il prezzo del carburante, in autostrada, supera abbondantemente i 2 euro al litro, mentre in città si oscilla fra 1,80 euro al litro per la benzina e 1,6 per il gasolio. Un piccolo regalino di Pasqua e per il lungo ponte, occasione che da sempre rappresenta la gioia pure dei petrolieri, che danno la colpa al prezzo del barile, ormai prossimo ai 66 dollari, come non succedeva da tempo, dicono loro, anche se nessuno se n’era accorto.
Le associazioni dei consumatori hanno dissotterrato l’ascia di guerra, presentando esposti in 104 procure in tutt’Italia per capire se si profila il reato di aggiotaggio, ovvero “il rialzo fraudolento dei prezzi sul pubblico mercato”.
Ma questo non è ancora nulla, come ricordano le stesse associazioni: se l’Iva aumentasse – o meglio – quando l’Iva aumenterà, i prezzi schizzeranno verso l’alto in modo esponenziale, dando un’altra mazzata ai consumi di un’Italia che zoppica.
A parziale consolazione, può servire sapere che non siamo nemmeno quelli messi peggio: ci sono paesi in cui fare benzina (o gasolio) significa rischiare l’infarto.
Lo racconta il sito globalpetrolprices.com, che divide in fasce di spesa al litro i paesi europei: fra 1 euro e 1,50 si assestano Slovenia (1,20), Austria (1,23), Spagna (1,34) e Irlanda (1,43). Superano gli 1,50 Germania (1,51), Finlandia (1,58) Francia (1,59) e Grecia (1,69). Per finire con i peggiori della lista: Danimarca (1,77) e Paesi Bassi (1,83), al momento il più caro paese europeo. ma anche gli olandesi possono consolarsi: a Hong Kong servono l’equivalente di 2,22 euro per acquistare un litro di carburante. E darsi fuoco da soli.