In principio erano i semplici Suv, poi l’acronimo è diventato una desinenza che ormai accompagna declinazioni diverse: Urban, Active, Compact, Large, Premium e perfino Crossover, che sembrano un’altra cosa ma sempre lì si va a parare. All’appello mancava solo l’applicazione automobilistica della filosofia vegana, di gran moda qualche anno fa e oggi un po’ al palo.
A fregiarsi del titolo di primo Vegan-Suv della storia è la “Fisker”, un’azienda californiana attiva fra il 2007 ed il 2013 nata intorno alla figura di Henrik Fisker, progettista e designer danese naturalizzato negli Stati Uniti noto per aver messo la firma su best-seller come la BMW Z8 e le Aston Martin DB9 e V8 Vantage. Il primo sogno di Henrik si chiamava “Karma”: piace e a destra e a manca, ma qualche problema costringe la Fisker a richiamarle tutte, con un aggravio di costi non preventivati che tinge di rosso i conti correnti. Fra uragani che devastano gli stabilimenti e crack di aziende collegate, Henrik Fisker si dimette nel marzo del 2013, uscendo di scena si dice sbattendo la porta: otto mesi dopo la Fisker dichiara bancarotta e si salva dal tracollo in zona Cesarini, grazie al gruppo cinese Wanxiang, che acquista le tecnologie per una cifra vicina ai 150 milioni di euro. Il marchio però non si tocca: torna nelle mani di Henrik, che di stare fermo non è proprio capace.
Da qui si può tornare all’inizio, alla Ocean, l’oggetto in movimento non commestibile più vicino all’idea di vegano. Il motivo è semplice: Henrik Fisker in persona ha dichiarato che anche rigirandola e smontandola, trovare qualche elemento che non arrivi dal riciclo è praticamente impossibile. Si inizia dagli interni vegan-friendly, del tutto privi di ogni traccia di pelle e pellame, e anche di colle e mastici che fanno male alla natura. La moquette deriva dal nylon delle reti da pesca ritrovate in mare, i rivestimenti in poliestere dalle bottiglie di plastica e i sedili da indumenti usati. A muovere la Ocean ci pensa un doppio sistema che unisce l’energia solare offerta dal grosso pannello che occupa il tetto, abbinato ad una batteria agli ioni di litio da 80 kW che ricarica l’accumulatore: il tutto per un’autonomia compresa fra 400 e 500 km, dipende dallo stile di guida e dal clima, ed una ricarica annuale garantita di 1.600 km a costo zero.
L’ultimo colpo di teatro Henrik il magnifico è l’idea della commercializzazione: nessuna vendita, la Ocean sarà disponibile dal 2022 solo a noleggio a chiunque ne faccia richiesta. Vegano o meno.