Il 2007 è stato, rispettivamente: l’anno del delfino, l’anno polare internazionale, l’anno europeo per le pari opportunità e il centenario dello scautismo. Ma soprattutto, l’anno in cui BMW ha mostrato al mondo l’ennesima modificazione genetica del concetto di SUV: la “X6”. Quella volta, a Monaco di Baviera, si erano inventati il “SAC” (Sport Activity Vehicle), un Suv di classe Premium superiore con tanta voglia di coupé, prima di allora due concetti distanti quanto la Terra e Saturno.
Da allora sono passati 12 anni, un’eternità di questi tempi, e in mezzo si è anche vista la seconda generazione di X6, uscita nel 2014, in realtà antipasto della terza, che BMW ha svelato proprio in questi giorni, sfruttando la scia entusiastica che ha accompagnato il lancio della nuova X5.
La nuova X6 continua a credere nella propria missione di mandare in frantumi le regole, mostrando misure perfino maggiori rispetto al passato: 4,93 di lunghezza, 2 di larghezza e 1,69 di altezza, con passo di 2,97 m e bagagliaio che parte da 580 litri per arrivare comodamente a 1.530.
La somiglianza con la sorella grandi forme X5 c’è e si nota specialmente in alcuni dettagli come i proiettori a tecnologia laser che illuminano la strada fino a mezzo km. A livello di design si parte dall’ormai leggendario “doppio rene”, che può anche essere illuminato, con un effetto scenico di prim’ordine, per arrivare alle vistose prese d’aria laterali, per finire sulla coda – tradizionalmente tronca ma più alta.
Rispetto al proprio passato, nel solito pragmatismo BMW, anche la plancia ne beneficia con una razionale disposizione della plancia su cui spiccano due schermi da 12,3”, rispettivamente per ospitare la strumentazione tachimetrica e il sistema infotelematico con comando vocale.
Di serie cerchi da 19” e 21” (in base alle versioni), assetto adattivo, frenata automatica di emergenza con riconoscimento pedoni e ciclisti, cruise control adattivo, Lane Keeping Assist. In caso di malore del conducente, l’auto accosta e allerta i soccorsi. A richiesta Head-Up display a colori, differenziale posteriore a controllo elettronico, assetto con sospensioni pneumatiche regolabili, quattro ruote sterzanti, sedili multifunzione con massaggio, clima automatico quadri-zona, porta bicchieri termoelettrici, tetto panoramico “Sky Lounge”, sistema “Ambient Air” e impianto audio “Bowers & Wilkins Diamond + 3D Surround Spund System”.
Quattro le motorizzazioni in partenza: il 6 cilindri turbodiesel da 3 litri con 265 CV, disponibile anche nella variante con quattro turbocompressori e 400 CV, mentre fra i benzina spiccano il 6 cilindri in linea turbo 3 litri da 340 CV e il V8 biturbo 4,4 litri biturbo da 530 CV. Per tutti cambio automatico Steptronic a otto rapporti e trazione integrale xDrive. Prezzi a partire da 80.700 euro per i 3 litri meno potente, ma si superano serenamente i 100 scegliendo le versioni high-performance.