Secondo una normativa europea, le case automobilistiche sono libere di stringere accordi fra loro, compreso l’acquisto e la cessione di “crediti” utili per compensare le emissioni. Un meccanismo un po’ fumoso e di pur matematica che però – a quanto rivela il “Financial Times” – sarebbe alla base di un accordo inedito fra “FCA Group” e “Tesla”, il primo di cui si abbia notizia fra due aziende non legate fra loro. Finora simili scambi si erano registrati solo fra marchi satellite: BMW con il marchio Rolls-Royce di cui è proprietaria o Volkswagen con Audi, Bugatti, Seat e Skoda.
Un’intesa del valore di diverse centinaia di milioni di dollari, che servirebbe al gruppo italo-americano di acquisire crediti dalla creatura di Elon Musk per rientrare nei limiti europei sulle emissioni di CO2 in vigore dal prossimo anno che prevedono per le auto di nuova immatricolazione un limite di 95 grammi di CO2 per km che sostituisce i 130 gr/km del 2015.
In pratica, mentre il brand Tesla - notoriamente votato esclusivamente all’elettrico - vanta così tanti crediti da poterli mettere in vendita, per FCA vale l’esatto contrario. L’acquisizione, scappatoia legale che consente a chi non è in grado di rispettare i limiti nell’immediato di acquistare crediti da aziende da terzi, permetterebbe di ricalcolare le emissioni della gamma FCA rientrando nei parametri senza incorrere in sanzioni che potrebbero arrivare a due miliardi di euro. A quel punto, la somma delle emissioni dovrebbe consentire di raggiungere i parametri.
Dal Lingotto, in una nota, confermano: “Ci impegniamo a ridurre le emissioni di tutti i nostri veicoli, ottimizzando le opzioni di conformità che i regolamenti offrono. Dopo tutto, il senso di un mercato del credito CO2 è quello di sfruttare i modi più convenienti per ridurre le emissioni complessive di gas serra sul mercato. Il pool di acquisti offre flessibilità per fornire prodotti che i nostri clienti sono disposti ad acquistare gestendo nel contempo la conformità con l’approccio a costi più bassi”.
L’accordo riguarderebbe FCA Italy, FCA US, Alfa Romeo e Tesla, e sempre secondo il Financial Times sembra aver aperto un nuovo filone: Mazda e Toyota starebbero studiando un’operazione molto simile.