Non è un gran periodo per Gordon Ramsay, forse uno dei più celebri chef mediatici in circolazione, a capo di un vero impero che gli ha permesso di immaginare un futuro senza grossi problemi, grazie a 140milioni di sterline sul conto corrente.
Qualche settimana fa, Gordon è finito sulla graticola dei social, dove ha rimediato una sassaiola di insulti perché, alle primissime avvisaglie di coronavirus nel Regno Unito, ha sbarrato i 12 ristoranti di sua proprietà licenziando in tronco i 500 dipendenti, che ovviamente gli hanno scatenato quanto più inferno potessero.
Ma Gordon, da buon scozzese, non ha replicato e anzi, ha fatto i bagagli e insieme alla sua numerosa famiglia ha scelto di raggiungere la residenza estiva in Cornovaglia, una casetta di campagna da 4,4 milioni di sterline, dove blindarsi in attesa che il peggio sia passato. Ma neanche qui ha trovato la pace. I vicini di casa e i residenti, per nulla inorgogliti dalla presenza del volto celebre, hanno subito pensato che una truppa di gente che arriva da Londra, dove il coronavirus dilaga, proprio non la vogliono.
Altri insulti e altre minacce, compresa quella di rivelare l’indirizzo della residenza se i Ramsay si rifiuteranno di andarsene. “I ricchi pensano che guadagnare qualche sterlina più degli altri significhi essere immuni dal virus e da qualsiasi regola. Sono arroganti e in questo momento dimostrano anche quanto siano cattivi. Gordon Ramsay si aggira per i negozi come nulla fosse”.
La popolazione ha invocato azioni più dure verso i “cittadini” che fuggono nelle loro case di villeggiatura nel mezzo della pandemia, incuranti del pericolo di portare l’infezione in quelle lande tranquille, dove il resto del mondo è un rumore appena percettibile.
Le autorità locali non hanno potuto che prendere nota delle lamentele istituendo posti di blocco della polizia, per impedire che, pare soprattutto di notte, i londinesi arrivino in massa con i loro macchinoni.
Gordon, sua moglie Tana e i loro cinque figli – Megan, 22 anni, i gemelli Holly e Jack di 20, Tilly, 18, e il piccolo Oscar, che ha compiuto un anno sabato scorso - si sono trasferiti sulla costa della Cornovaglia dall’inizio dell’epidemia. Intervistato da una televisione inglese, Gordon ha scherzosamente commentato di essere più stanco di prima perché costretto a pensare a colazione, pranzo e cena di cinque esseri famelici. “La mattina, appena mi alzo, vado dai macellai locali a comprare un po’ di carne per la cena, poi torno a casa e preparo la colazione. Quindi torno ai fornelli a preparare il pranzo. Giuro: ho le vesciche sulle mani”. Ecco, bravo, tornatene a Londra e fattele curare, gli hanno risposto i vicini di casa.