“Il figlio dello straccivendolo”, così nel 1998 aveva voluto intitolare la sua autobiografia, si è arreso al tempo: a 103 anni, Kirk Douglas è morto. È stato suo figlio Michael ad annunciarlo, con poche parole commosse.
Issur Danielovitch, il suo vero nome, era nato nel dicembre del 1916 in una famiglia di ebrei bielorussi: malgrado un’infanzia difficile, con pochi soldi in casa, i genitori gli garantiscono la laurea in lettere e subito dopo il diploma all’Accademia d’Arti Drammatiche di New York. L’esercito lo vuole al fronte come ufficiale delle comunicazioni, e quando torna, ferito in battaglia, Kirk si ritaglia qualche ruolo a teatro, a patto che cambi il suo cognome impossibile da ricordare, gli dice un agente. Un’amica, Lauren Bacall, lo spinge a tentare la strada del cinema: dovrà aspettare otto film, poi la critica e il pubblico si accorgono di Kirk con “Champion”, dove interpreta un pugile cinico ed egoista, ruolo che gli vale la prima Nomination agli Oscar.
La carriera si impenna, e Kirk Douglas attraversa tre decenni dando vita a personaggi epici, diretto dai più grandi nomi della regia. Il giro di boa è “Spartacus” per Stanley Kubrick. Una delle sue ultime interpretazioni è in “Vizio di famiglia”, dove interpreta il padre di Michael, suo figlio: una sorta di passaggio di testimone. Nel 2016 il mondo del cinema per intero aveva celebrato il suo centesimo compleanno.