“Maywand District Murders”: è il nome di un pesante fascicolo finito sulle scrivanie della corte marziale statunitense. Un caso che ha messo in imbarazzo l’esercito americano, scatenando furiose polemiche sulla violenza della potente macchina da guerra inviata in Afghanistan. La vicenda risale ad un periodo di tempo compreso fra il giugno del 2009 e l’anno successivo, quando cinque membri del 3° plotone della “Bravo Company”, di stanza Maiwand, nella provincia di Kandahar, creano il “Kill Team”, una squadra della morte che per ingannare stress, noia, paura e rabbia, mescolati a dovere con alcol e droga, dimenticano il regolamento, le tecniche di ingaggio e quel poco di umanità che le guerre permettono, per uccidere in modo indiscriminato e senza alcun motivo civili afghani.
Il primo caso documentato risale al 15 gennaio 2010, quando Gul Mudin, 15 anni, viene ucciso senza motivo con una granata a frammentazione lanciatagli mentre aiutava il padre nei campi. Il corpo, o quel che ne restava, è stato spogliato, fotografato e lasciato a terra.
Poche settimane dopo, il 22 febbraio, il giovane Marach Agha entra negli obiettivi delle telecamere termiche: rincorre un pallone lungo una strada, ma un cecchino lo fulmina. Per giustificare la morte, accanto al suo corpo viene sistemato un Kalashnikov. La terza uccisione il 2 maggio 2010: un’altra granata dilania il corpo del Mullah Adahdad.
Tre episodi che il soldato Adam Winfield non riesce a giustificare e neanche a dimenticare. Si oppone, litiga con il resto della squadra e quando decide di parlarne con i superiori riceve botte e minacce: una notte lo tirano giù dalla branda e lo riducono in fin di vita.
Riesce a raccontare la vicenda al telefono al padre Christopher, ex marine, che temendo per la vita del figlio si rivolge all’ispettorato generale per denunciare quello che sta accadendo in Afghanistan, ma anche lui trova difficoltà a farsi ascoltare, in un caso che rischia di gettare nel fango il buon nome dell’esercito americano.
Il caso diventa di pubblico dominio e delle storie del “Kill Team”, la squadra che ammazzava “per noia e divertimento” ne parlano tutti, dalla strada al Pentagono. Al ritorno negli Stati Uniti, cinque marine finiscono sotto processo: il sergente Calvin Gibbs, , Jeremy Morlock, Michael Wagon, Andrew Holmes e lo stesso Winfield.
“The Kill Team”, in uscita nelle sale italiane il prossimo 17 ottobre, è ispirato alla storia vera di una spietata squadra di marine che ha messo in imbarazzo l’integrità dell’esercito USA. Presentata al “Tribeca Film Festival”, la pellicola è interpretata da Nat Wolff (nel ruolo del soldato che ha svelato il caso) e Alexander Skarsgård (il sergente), il primo protagonista di “Colpa delle stelle”, il secondo di “The Legend of Tarzan”. Nel cast, diretto dal regista Dan Krauss, anche Adam Long, Rob Morrow, Osy Ikhile e Anna Francolini.
LA SCHEDA DEL FILM
Regia: Dan Krauss
Sceneggiatura: Dan Krauss
Fotografia: Stéphane Fontaine
Montaggio: Luke Doolan, Franklin Peterson
Musiche: Zacarias M. de la Riva
Produzione: Nostromo Pictures, Temple Hill Entertainment
Distribuzione: Eagle Pictures
Cast
Nat Wolff – Andrew Briggman
Alexander Skarsgård – Sergente Deeks
Adam Long – Rayburn
Jonathan Whitesell: Coombs
Osy Ikhile – Weppler
Anna Francolini – Laura Briggman