La polizia tedesca è convinta di aver risolto “al 90%” il caso della scomparsa della piccola Maddie McCann, di cui sarebbe responsabile Christian Brueckner. Non lo dicono ancora fonti ufficiali, ma Dieter Fehlinger, padre dell’ex fidanzata di Brueckner, Nicole Fehlinger, interrogato dalla polizia, e secondo le sue parole “sempre più vicina ad accusare formalmente di sequestro e omicidio” il pedofilo tedesco.
Brueckner, rinchiuso nelle carceri tedesche per scontare una condanna per violenza sessuale e una per possesso di droga, è il principale sospettato del rapimento e dell’omicidio di Madeleine, svanita nel nulla nel 2007 mentre era in vacanza a Praia da Luz, in Portogallo.
Dieter Fehlinger, 65 anni, ex autista di ambulanze, ha confidato al “Sun” inglese: “Mi hanno detto di aver quasi risolto il caso e sembravano molto fiduciosi”. L’uomo è stato interrogato per aver conosciuto e frequentato Brueckner per un breve periodo lo stesso anno della scomparsa di Maddie. Con lui, il pedofilo si vantava di aver attrezzato il suo camper in modo da “poter nascondere droga e perfino un bambino piccolo”. Nel corso della sua testimonianza, Fehlinger ha ribadito che sua figlia Nicole –a sua volta madre di una bimba che ai tempi aveva sei anni - non è in stata alcun modo coinvolta nella scomparsa di Madeleine. La settimana scorsa, Nicole Fehlinger è stata accusata da una coppia di portoghesi di aver fornito informazioni utili a Brueckner per svaligiare l’apparttamento di una famiglia. Ma al momento, né Brueckner né la Fehlinger sono stati arrestati o accusati di nulla: la polizia sta ancora valutando la fondatezza dell’accusa.
A monte c’è la convinzione di alcuni investigatori, secondo cui la donna era così legata a Brueckner da poter rappresentare la chiave per risolvere il mistero che avvolge da 13 anni la scomparsa di Maddie. Sul capo della donna un episodio di furto con scasso che presenta un’agghiacciante somiglianza con l’irruzione nell’appartamento di vacanza dei McCann a Praia da Luz, nel maggio del 2007. Ma lei ha sempre sostenuto di conoscere a malapena Brueckner, e di non sapere nulla di cosa facesse.
Il procuratore Hans Christian Wolters, a capo del team di indagine, spera di poter incriminare Brueckner entro un paio di mesi, mentre Friedrich Fulscher, avvocato del principale sospettato, ha commentato che spetta ai detective dimostrare la sua colpevolezza: “Per come stanno le cose non credo che ci saranno accuse: grazie a Dio, nel nostro sistema giuridico l’accusa deve provare il reato e non è l’imputato a doversi scagionare. Finché il mio cliente non sa di cosa è accusato e su quali basi, non c’è alcun motivo di pensare il contrario”.