Il 30 giugno del 1973, un’addetta alle pulizie trova i corpi senza vita di Janice Pietropola e Lynn Seethaler all’interno del cottage di un complesso alberghiero affacciato sull’oceano di Virginia Beach. La polizia descrisse la scena come quella di un “brutale assassinio”: avevano 19 anni, vivevano a Pittsburgh, lavoravano come segretarie ed erano in vacanza. Senza mai scendere troppo nei dettagli: Janice Pietropola era stata violentata e strangolata, mentre Lynn Seethaler era morta dissanguata, colpita alla gola dal vetro di una bottiglia rotta.
Nel tempo, ogni pista seguita nelle indagini finisce per smontarsi portando verso il nulla: il caso scivola lentamente verso gli archivi dei “cold case”, quelli insoluti, senza un colpevole, un movente e soprattutto una conclusione che sappia dare giustizia alle famiglie. Perfino il cottage non esiste più: è stato demolito, e al suo posto è nato un nuovo complesso alberghiero pieno di piscine e negozi.
Ma di colpo, lo scorso autunno, gli investigatori di Virginia Beach Police, lavorando d’intesa con il procuratore locale, hanno trovato alcune tracce che quasi mezzo secolo fa erano state tralasciate per mancanza di tecnologie che permettessero l’analisi. È iniziata una caccia all’uomo che si è conclusa lunedì scorso, quando Ernest Broadnax, un uomo di 80 anni, è stato arrestato a New York con l’accusa di aver violentato e ucciso le due studentesse.
Michael Pietropola, fratello di Janice, ha confidato di sentirsi “parzialmente soddisfatto” per l’arresto: è contento perché la giustizia possa finalmente fare il suo corso, ma la notizia “ha aperto profonde ferite che erano lì dal 1973”.
“Speriamo attraverso i processi e le procedure di avere le risposte che aspettiamo da tanto tempo, così da chiudere questa vicenda”.
Ma soprattutto, ha detto Pietropola, “spero di poter dare un senso a quanto accaduto a Virginia Beach nel 1973. Cosa gli passava per la mente? Cosa gli ha fatto scegliere mia sorella e la sua amica? Cosa l’ha spinto a tanta violenza? Queste sono le domande che come fratello vorrei per mettere la parola fine a questa vicenda triste e angosciante”.
Ernest Broadnax, l’uomo arrestato, ha scontato in galera tre condanne per aggressione, furto con scasso e tentato furto con scasso: è stato rilasciato in libertà vigilata nel 2013.
Jim Cervera, capo della polizia di Virginia Beach, per adesso ha preferito non scendere nei dettagli dell’indagine che ha portato all’arresto dell’uomo: si è limitato a dire che si tratta di “Un progresso della tecnologia che non era disponibile in quegli anni”. Ernest Broadnax è in attesa di estradizione: il prossimo 22 aprile comparirà davanti alla “Queen Criminal Court”.