Non c’è pace per il caso della piccola Maddie McCann, la bimba di tre anni scomparsa nel nulla 13 anni fa in Portogallo, mentre si trovava in vacanza con la sua famiglia.
Dopo decenni di indagini e piste rivelatesi false, quella che incrocia il nome del pedofilo tedesco Christian Brueckner sembra avviare la vicenda verso la conclusione. Ma non è così semplice.
Nelle scorse ore, Gonçalo Amaral, ai tempi della scomparsa di Maddie ex capo della “Policia Judiciaria” di Portimao e primo ad occuparsi del caso, ha rimescolato le carte fornendo una propria versione dei fatti. Secondo l’ex ufficiale di polizia, Brueckner non c’entrerebbe nulla con la scomparsa e la presunta morte della bimba inglese, per cui al contrario i veri colpevoli sarebbero Gerry e Kate McCann, i genitori. Una tesi che Amaral, rimosso nel 2008 e costretto ad abbandonare un’indagine che stava scandagliando tutti i pedofili della zona dell’Algarve, non ha mai nascosto e anzi, è diventata un libro di grande successo (Maddie: a verdade da Mentira”), e ripresa due sere fa nel corso di un’intervista rilasciata all’emittente portoghese “TVI” ribandendo che secondo i risultati delle sue indagini, Maddie sarebbe stata vittima di un tragico incidente familiare.
“I McCann non dicono la verità, non l’hanno mai detta. Brueckner è soltanto il capro espiatorio perfetto, ma per esperienza so che nell’80% dei casi di scomparsa di minori la responsabilità è dei genitori. Per provare la colpevolezza di Brueckner bisognerebbe innanzi tutto provare che si sia trattato di un rapimento”. Molte le accuse rivolte anche alla polizia tedesca, che avrebbe modificato la foto del camper di Brueckner, affermando che si tratta di veicolo completamente diverso.
Personaggio discusso, Gonçalo Amaral non è la prima volta che si trova al centro di un caso controverso di sparizione di minori. Aveva indagato sulla scomparsa di Joanna Cipriano, 9 anni, svanita nel nulla da un altro villaggio nella stessa zona dell’Algarve e anche quella volta, Amaral aveva puntato ogni attenzione sulla mamma della bambina, accusando la donna di aver ucciso la piccola quando questa aveva scoperto la relazione incestuosa fra la mamma e lo zio. La donna aveva confessato al termine di un lunghissimo interrogatorio, salvo poi ritrattare ogni cosa asserendo di essere stata torturata dagli uomini di Amaral, ma senza riuscire ad evitare una condanna a 16 anni di carcere.
Sul fronte delle indagini, rispetto alle esternazione di Amaral sono ritenute più attendibili le dichiarazioni di Michael Tatschl, un austriaco senza fissa dimora, ex compagno di cella e amico di Brueckner. “Si vantava spesso di riuscire a fare soldi vendendo bambini, e credo che Maddie sia stata venduta ad una rete di pedofili, probabilmente in Marocco. Era un ladro molto abile, saliva facilmente verso gli appartamenti dei turisti rubando di tutto. Quando siamo stati incarcerati insieme, dopo un tentativo di furto di carburante da un camion, ha chiesto ad un amico di distruggere qualsiasi prova”.