Secondo un report che si gira in modo preoccupante sulle scrivanie di Bruxelles, i media statali russi e gli organi di informazione pro Cremlino starebbero conducendo una campagna di disinformazione sulla pandemia per seminare “panico e paura” in Occidente.
L’European Union’s External Action Service, che ricerca e combatte la disinformazione online, ha dichiarato che dal 22 gennaio scorso ha accertato quasi 80 casi di disinformazione sull’epidemia collegati ai media pro Cremlino.
Secondo il rapporto, “L’obiettivo generale della disinformazione russa è quello di aggravare la crisi sanitaria pubblica nei Paesi occidentali minando la fiducia dell’opinione pubblica nei sistemi sanitari nazionali e impedendo così una risposta efficace all’epidemia”.
Il rapporto, datato 16 marzo, afferma che la campagna è “progettata per esacerbare la confusione, il panico e la paura”. Il rapporto sottolinea come i media pro Cremlino abbiano lavorato per amplificare una serie di informazioni contraddittorie che “dirottano” l’informazione corretta per diminuire la capacità dell’Europa di agire nel suo interesse personale.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha negato che la Russia stia complottando e ha definito le accuse “infondate” e “una pura ossessione russofobica”. “Se questo documento contenesse almeno un esempio concreto o un link ad alcuni media specifici, potrei commentare in modo diverso. Ma questo tipo di ossessione contro continui presunti complotti della Russia dovrebbe in qualche modo diradarsi, vista la situazione attuale”.
Il rapporto dell’Ue afferma che i media pro Cremlino non sono gli autori della maggior parte delle fake in sé, ma “stanno amplificando teorie che hanno origine altrove”. Aggiunge che la rete mediatica statale russa “RT Spanish” è la dodicesima fonte più popolare su Facebook, Twitter e Reddit in materia di coronavirus.
Gran parte delle fake di matrice russa sostiene che il virus è stato creato dall’uomo e diffuso dai paesi occidentali, si legge nel rapporto. Notizie false e pericolose rivolte ad un pubblico internazionale e tradotte in inglese, italiano, spagnolo, arabo, russo e altre lingue.
Il portavoce della Commissione Europea Peter Stano ha dichiarato che i sistemi di controllo e sorveglianza hanno assistito nelle ultime settimane ad una vera “raffica” di disinformazioni sulla diffusione del coronavirus.
“Il SEAE Stratcom ha intensificato il monitoraggio dei flussi di informazioni, identificando e sensibilizzando il pubblico sulla disinformazione diffusa da fonti russe”.
Il mese scorso, un altro rapporto del Dipartimento di Stato americano afferma che migliaia di account Facebook e Twiiter collegati alla Russia stanno diffondendo informazioni errate e pericolose sul coronavirus. Secondo i due social media, il Dipartimento di Stato non ha fornito prove che permettano di indagare e chiudere gli account.