A quasi un anno dall’inizio dell’incubo della pandemia, il mondo inizia a rivedere le mezze verità e i silenzi di stato. Oltre alla ricerca del CDC (Center of Disease Control and Prevention), secondo cui i casi nella città di Wuhan non sarebbero 50.354, come spacciato da Pechino, ma ben oltre il mezzo milione, spicca la dichiarazione rilasciata nelle scorse ore da un alto funzionario russo secondo cui il vero numero di vittime per coronavirus nel paese è di tre volte superiore a quanto mostrano le statistiche ufficiali russe.
I nuovi dati dell’agenzia di statistica del Paese, la “Rosstat”, mostrano che nei primi 11 mesi del 2020 si è registrato in Russia un aumento di oltre 229.700 decessi in più rispetto allo stesso periodo del 2019.
Il vice primo ministro Tatyana Golikova, responsabile della risposta del paese alla pandemia, ha ammesso che “più dell’81% dell’aumento della mortalità è dovuto al Covid”. Significa che nei mesi scorsi più 186.000 russi sono morti di coronavirus.
Con un così alto di decessi, la Russia diventerebbe il terzo paese al mondo per numero di morti dopo gli Stati Uniti e il Brasile. La dichiarazione della Golikova segna la prima volta in cui un funzionario russo riconosce ciò che gli esperti sospettavano da tempo: il reale numero di morti per coronavirus in Russia era molto più alto di quello ufficiale, inferiore a 56.000.
Ufficialmente, la Russia ha registrato più di 3 milioni di casi confermati, riuscendo a mantenere un tasso di mortalità relativamente basso grazie alla gestione della pandemia. Ma la comunità scientifica nutriva forti perplessità, affermando che il problema stava nel metodo di conteggio che permette di attribuire i decessi dei pazienti infetti da coronavirus ad altre cause.
Secondo la Rosstat, a novembre 35.645 persone con coronavirus conclamato o sospette infezioni sono morte, ma ha anche aggiunto che in circa un terzo dei decessi il Covid-19 non è stato considerato la principale causa di morte o un fattore determinante. Al contrario, la task force russa per il coronavirus, che pubblica quotidianamente statistiche sui nuovi casi e sui decessi con una metodologia diversa da quella di Rosstat, nel mese di novembre ha riportato solo 12.229 decessi legati al coronavirus.
La metodologia di conteggio differisce dalle linee guida dell’OMS, secondo cui tutti i decessi legati a Covid-19 devono essere conteggiati a meno che non ci sia “una chiara causa alternativa che non può essere collegata” alla malattia.