È polemica in Francia per la decisione di “Disneyland”, il parco a tema alle porte di Parigi, di restare aperto malgrado un dipendente sia risultato positivo al coronavirus.
Secondo la direzione del parco, che ogni anno attira 15 milioni di persone, si tratterebbe di un addetto alla manutenzione che non è stato in contatto con gli ospiti: i suoi colleghi sono sotto osservazione e secondo “Le Parisien”, finora tre persone sono state messe in quarantena dopo essere entrate in contatto con il dipendente di Disneyland. Il parco ha anche annunciato l’installazione di colonnine per il gel disinfettante fornito gratuitamente ai visitatori, con l’invito di mantenere le distanze durante le code per le varie attrazioni.
Le Parisien ricorda ancora che l’omonimo parco di Tokyo è stato chiuso il 25 gennaio scorso per i timori di contagio, e solo a breve sarà riaperto parzialmente. Walt Disney World in Florida ha annunciato di aver implementato le “misure preventive” che includono un facile accesso ai disinfettanti per le mani e procedure di disinfezione programmate più volte al giorno.
“Siamo ancora nella seconda fase, il che significa che la priorità è fare di tutto per rallentare la diffusione del virus sul territorio nazionale”, ha commentato il ministro della salute Veran. Attualmente, in Francia si sono 1.200 casi confermati e 19 morti: è più grande focolaio europeo dopo l’Italia.