Linea dura del governo inglese verso chi arriva dall’estero: Westminster ha adottato la proposta del premier Boris Johnson di adottare la quarantena obbligatoria di 10 giorni per cittadini britannici e irlandesi in arrivo da uno dei 33 Paesi inclusi nella “red list” dei Paesi più a rischio: fra questi diversi Stati del Sudamerica e dell’Africa, ma anche il Portogallo. La particolarità è che il periodo di quarantena è da trascorrere in uno degli hotel appositamente adibiti, ma a spese proprie: farà parte dell’obbligo prenotare il periodo, con un costo stabilito in 1.750 sterline (poco meno di 2.000 euro), che prevede il soggiorno, le spese di trasporto e i test: gli ospiti non potranno lasciare le loro stanze e sottoposti a controlli continui.
Per chi arriva da Paesi non inclusi nella red list resta l’obbligo di quarantena in casa con tampone obbligatorio il secondo e l’ottavo giorno di arrivo. Una misura che ha scatenato diverse polemiche per i costi considerati eccessivi, e che secondo gli esperti presenta alcune lacune assai vistose: come evitare all’arrivo negli aeroporti che le persone potenzialmente a rischio si mescolino agli altri, prima di essere presi in consegna dalle autorità sanitarie? Downing Street ha risposto di essere al lavoro con le compagnie aeree per garantire voli sicuri con test all’imbarco e protocolli di sicurezza negli aeroporti.