Secondo molti esperti e sociologi, quando il coronavirus sarà un ricordo, molte cose cambieranno. Ma in realtà, anche mentre l’epidemia è in corso, stanno diventando normale amministrazione cambiamenti radicali che nessuno, fino a due mesi fa, avrebbe mai sognato di immaginare.
Uno dei più eclatanti è la notizia che il Messico, con molta soddisfazione, ha annunciato che starebbe pensando seriamente all’idea di chiudere i confini con gli Stati Uniti, magari alzando un clamoroso muro che impedisca agli americani di passare. Un’idea confortata dai dati: più di 2000 casi e una cinquantina di morti in America, contro le 16 infezioni e nessun decesso sul territorio messicano.
“Il coronavirus potrebbe arrivare attraverso gli americani: se sarà necessario prenderemo in considerazione delle restrizioni e una più stretta sorveglianza”, ha commentato con un mezzo sorriso sarcastico il ministro della sanità Hugo Lopez-Gatell. Stizzita e immediata la replica di Trump: “Se avessimo avuto confini precari o aperti, il numero di contagi sarebbe di gran lunga superiore”.