Scotland Yard ne è convinta: lo scorso dicembre, a svaligiare la sontuosa dimora londinese di Tamara Ecclestone e suo marito Jay Rutland non è stata una banda di professionisti del furto con scasso, ma una madre e suo figlio.
I sospetti si sono concentrati quasi subito su Maria Mester, 47enne di origini rumene, una donna delle pulizie che insieme al figlio – Emil-Bogdan Savastru, 29 anni – avrebbe sottratto preziosi dalle casseforti e i cassetti dell’ereditiera per 60 milioni di euro. La polizia avrebbe fermato la donna con “addosso parte della refurtiva: orecchini di diamanti del valore pari a 300mila sterline”. Nel corso di una perquisizione nella case del figlio, a Bethnal Green, sarebbe stata individuata parte della refurtiva, come accessori griffati di Tamara: per la polizia, Emil Savastru era prossimo a imbarcarsi su un volo per il Giappone.
Comparsa in tribunale per la convalida del fermo, la donna ha negato le accuse di furto, ricettazione e occultamento di prove, assicurando di poter provare che in quelle ore era da un’altra parte. Ma il giudice le ha comunicato che il prossimo 20 luglio dovrà affrontare il processo alla Isleworth Crown Court. Suo figlio, che non è comparso in tribunale, avrà un’udienza preliminare il 3 marzo.
Il furto è avvenuto il 13 dicembre, mentre la famiglia Ecclestone era in viaggio per le vacanze di fine anno. Tra i preziosi spariti dalla dimora con 57 camere da letto un paio di rari orecchini di diamanti da 18 carati da 300mila sterline e diverse borse di Louis Vuitton. La maggior parte della refurtiva non è mai stata recuperata.
Secondo fonti vicine alla coppia, Tamara Ecclestone e suo marito sarebbe rimasto molto scossi dalla facilità con cui qualcuno è riuscito a intrufolarsi nella loro abitazione nella prestigiosa “Billionaires Row”, la più esclusiva e ipercontrollata zona residenziale di Kensington, non distante da Hyde Park, con vicini altrettanto attenti alla sicurezza come il proprietario del “Chelsea” Roman Abramovich e il Sultano del Brunei.
Il colpo è stato probabilmente architettato dopo la diffusione online della planimetria della residenza, quando la coppia ha presentato la richiesta per alcuni lavori di ristrutturazione. Nei disegni catastali era evidente l’ubicazione di una cassaforte e alcuni dettagli sul sistema di allarme. Una fonte vicina all’ereditiera ha detto che Tamata è profondamente turbata dall’idea che possa aver involontariamente aiutato i ladri.