Bossetti insiste e continua a fare la vittima. "Sono innocente", strilla e si considera "Prigioniero di Stato", come le Brigate Rosse. Condannato all'ergastolo e sottoposto al giudizio di 32 giudici, con il suo Dna che corrisponde in modo matematico all'assassino Ignoto1, continua a raccogliere l'appoggio di alcuni media a caccia di lettori e sensazionalismo e di una schiera di fan, attratti dall'eterno fascino del bastian contrario, sordi a ogni logica e ad ogni prova. Tutti costoro sono tranquillamente ignari della sorte della vittima, Yara Gambirasio, diventata semmai uno strumento utile solo per fare un volgare baccano. "Voglio fare un appello pubblico a chi di dovere, a chi custodisce i reperti del mio caso: chiedo che venga garantita la massima custodia e conservazione, che non vengano distrutti come accaduto in altri casi, affinché un domani la mia difesa possa fare un’ulteriore accurata indagine. Il timore che possano andare irrimediabilmente distrutti è alto, basti vedere quanto è avvenuto nel caso di Rosa e Olindo... Non per niente come me sono stati allegramente condannati all’ergastolo due sprovveduti, i coniugi di Erba". Neanche lo sfiora l'idea che Rosa e Olindo, rei-confessi, magari sono davvero gli assassini.
Lo ha annunciato in una lettera-appello inviata al conduttore di "Iceberg" su Telelombardia Marco Oliva e che un settimanale scandalistico ha anticipato nelll'ultimo numero. E figururarsi se non vuole scrivere un libero. Lo farà, eccome, molto presto: "Dopo quanto abbiamo subito io e la mia famiglia, è inevitabile la stesura di un memoriale, non crede? Lo ripeto e lo ribadirò finché ne avrò le forze, non sono io la persona che ha ucciso la piccola Yara, non ho minimamente idea di cosa possa essere successo. Confermo la fiducia al mio legale, l’avvocato Claudio Salvagni e a tutto il suo pool, che sta percorrendo tutte le piste alternative senza tralasciare nulla di intentato". Si firma "Massimo Bossetti, prigioniero di Stato".
Poi racconta cosa fa nel carcere di Bollate dove è stato trasferito: "Sto intraprendendo un percorso rieducativo, occupo il mio tempo in modo utile attraverso lo studio e le attività lavorative che il contesto offre". E anche a scrivere lettere a luci rosse a una detenta intravista nel corile, lasciando sfuggire anche considerazioni-autogol sulla sua vicenda processuale.
Noi vogliamo solo ricordare Yara, che oggi sarebbe una giovane donna, e invece sotto le mani di un maniaco che cacciava prima sul web "adolescenti, rosse, vagina rasata" per fare sesso e poi, un giorno maledetto lo ha fatto davvero. Stiamo lavorando alla pubblicazione degli atti giudiziari e delle tre sentenze di condanna all'ergastolo. Più di questo non si può fare.