Eliana Frontini, 51 anni, di Novara, professoressa di storia dell'arte in un istituto tecnico, che si auto-definisce pure critica dell'arte, sarà sospesa dal Miur dall'insegnamento, a zero stipendio, nell'attesa che si decida cosa fare di questa donna che, di fronte a un carabiniere di 35 anni morto pugnalato, non ha trovato di meglio che scrivere sul suo profilo Facebook "Uno di meno, chiaramente con uno sguardo poco intelligente, non ne sentiremo la mancanza". Adesso però ha cambiato versione: quel post lo ha scritto un altro. Chi? Lo dira alla polizia, fa capire di avere colpero "qualcuno" che aveva accesso al suo pc, password comprese. Forse un familiare? "Mi sono presa io la responsabilità, ma adesso dico tutto". Meglio tardi che mai. Ma in molti non le credono affatto. Poco importa che s'è presa montagne di insulti dopo avere pubblicato, e poco importa che il post lei lo abbia ritirato con una scusa penosa e ridicola. Non voleva dirlo, pensava ai carabinieri che non intervengono in tempo con le donne abusate etc etc. La speranza è che la sospensione sia solo l'anticamera di un licenziamento in tronco, come è avvenuto per la sua collega torinese, Flavia Lavinia Cassaro che una sera, durante una manifestazione, aveva augurato la morte agli agenti in servizio, urlando a squarciagolo davanti alle telecamere. La professoressa di storia dell’arte e disegno dell’Istituto Pascal di Romentino di Novara si dice pentita ma non pare nuova a pesanti giudizi sulle forze dell'ordine. Ci si domanda che tipo di insegnamento offra ai suoi quasi ex studenti ma lei s'è affrettata a precisare che "in aula non fa politica". Poi ha fatto sparire il profilo facebook. "Mi ha già fatto abbastanza guai" avrebbe detto. Il suo post fa il paio con i No Tav della Valsusa che, durante il triste flop della marcia contro il cantiere, scandivano (e scrivevano sui muri) slogan "più sbirri uccisi". Alla prof. non le resta che iscriversi nelle frange antagoniste, lì verrà accolta con tutti gli onori che le competono.
Il primo a prendere posizione era stato il ministro della Pubblica Istruzione, Marco Bussetti, che aveva annunciato un’indagine immediata, al termine della quale ha deciso che la professoressa non dovrà tornare domani tra i banchi di scuola. Oltre alla sospensione, l’insegnante è stata querelata per diffamazione dal Sap, sindacato autonomo di polizia. «Non è ammissibile che, di fronte alla morte di un carabiniere, una professoressa si permetta di scrivere “uno di meno” — ha detto il ministro Bussetti —. Abbiamo proceduto per le sanzioni disciplinari di conseguenza, questo è inammissibile, intollerabile, irrispettoso e vergognoso».
«Sono stata fraintesa, intendevo dire che chi sceglie di fare il carabiniere deve accettare anche i rischi del mestiere. Se fosse morto un idraulico, una professoressa, un fornaio sarebbe stato diverso». Chiacchiere inutili. Forse di Mario, il carabiniere ucciso, ne sentirammo molto la mancanza la moglie Maria Rosa, sposata a giugno, i genitori, i familiari, i colleghi dell'Arma e le tante persone che aiutava ogni giorno, scelti fra gli ultimi. Eliana Frontini non ne sentirà la mancanza, odiatrice com'è degli uomini e delle donne in divisa. Un episodio squallido. Aspettiaomo i soliti fenomeni da tastiera pronti a difenderla, con le giustificazioni più strane e volgari, nella loro disarmante nudità morale, di fronte a chi non c'è più solo per avere fatto il proprio dovere.
[m.n.]