La cupa villa liberty di via padre Genocchi a Ravenna, la “Casa degli spiriti”, dove, dove, attorno alle 10 della mattina del 16 settembre 2016, fu barbaramente uccisa la 39enne Giullia Ballestri sembra finita in un sabba infernale, i locali completamente sottosopra, la scena del crimine alterata ma salva, sotto il profilo giudiziario, per i precedenti accertamenti. Forse per dimostrare quanto era facile entrarvi, agganciando così la tesi del medico che Giulia fu uccisa da un “balordo” che quella mattina si sarebbe introdotto nella casa? La difesa di Matteo Cagnoni, il medico 54enne e presunto uxoricida, condannato in primo grado all’ergastolo, è pronta a sollevare una serie di eccezioni già nella prima udienza del processo d’appello, il 25 settembre. Il sopralluogo, autorizzato dalla Corte d’assise d’appello di Bologna e concordato con la Procura di Ravenna il 24 giugno, ma annullato perché qualcuno ha sfondato porte e finestre, distruggendo il quadro probatorio dell’inchiesta. In questi giorni gli avvocati Gabriele Bordoni e Giovanni Medri, il curatore del patrimonio del medico, attualmente sotto sequestro, assieme al tecnico informatico Lorenzo Benedetti, assistiti dai poliziotti della squadra mobile, hanno comunque portato a termine l’atto giudiziario. C’erano tracce di questi misteriosi ladri, sporcizia du ogni genere e oggetti spariti tra cui i famosi quadri che tanto inquietavano Giulia. la Procura ha aperto due inchieste soprattutto per verificare l’impianto d’allarme. «Per noi si trattava di un elemento dirimente – spiega l’avvocato Bordoni al Giorno –, abbiamo chiesto di riattivarlo temporaneamente, ma questa possibilità ci è stata negata in quanto ci è stato detto che avrebbe determinato un’alterazione dello stato dei luoghi. A dire il vero la scena è già del tutto alterata, la villa è a soqquadro, la scalinata è coperta di oggetti e gli ambienti sono irriconoscibili rispetto alle immagini allegate agli atti del processo. Avrei voluto osservare anche i quadri di cui tanto si è parlato, ma non ce n’è traccia. Abbiamo comunque effettuato una registrazione panoramica all’interno e faremo presente tutto ciò alla Corte».
L’avvocato Bordoni non anticipa le sue nuove carte ma fa capire di avere elementi forse in grado di convincere la corte d’assise quantomeno a riflettere se confermare la condanna o meno, mantenendo come richiesta subordinata alla richiesta di assoluzione quella della perizia psichiatrica. Un modo per sottrarlo all’ergastolo. Comunque il processo, rispetto alle previsioni, potrebbe vedere sfilare nuovi testimoni, proposti dalla difesa e possibili approfondimenti sugli elementi avanzati dalla difesa. I tempi si allungano.