Sarà l'ex procuratore generale della Repubblica di Torino, ed ex procuratore capo, Marcello Maddalena a difendere, in seno al Consiglio della Magistratura, il pm di Napoli Henry John Woodcock, che, con la collega Celeste Carrano, aveva avviato la prima fase dell'indagine sul caso Consip. Come è noto, il fascicolo è stato poi in parte acquisito dalla procura di Roma. Il pm è sottoposto a un procedimento disciplinare perché, a proposito dell'indagine che vede coinvolti l'imprenditore Alfredo Romeo e il funzionario Marco Gasparri che proprio in queste ore ha ammesso di avere ricevuto 100 mila euro commentava sui media il caso dell'ufficiale del Noe dei carabinieri presunto autore di un errore nella ricostruzione dei ruoli di alcune persone attraverso le intercettazioni. Infatti, nelle carte, compariva il nome del padre di Matteo Renzi, Tiziano, che non c'entrava nulla a proposito di un incontro con uno degli imputati del procedimento. Uno scambio di nomi finito nelle carte dell'accusa. In un articolo di Repubblica, infatti, venivano attribuite a Woodcock alcune frasi: "….Mi chiedo, ma cui prodest? Perché il capitano avrebbe dovuto fare questo? Perché avrebbe dovuto mettere in atto una pianificazione eversiva contro Renzi? A me pare davvero una cosa da pazzi…La guerra non esiste. Io sono amico di Ielo (procuratore aggiunto di Roma, ndr), ci sentiamo e ci vediamo. Lo stimo, lavora bene da trent'anni. Certo, ci sono scelte diverse. Ma date alla mia procura il tempo di depositare le carte. Lì c'è la prova di quanta professionalità è stata usata in questa vicenda". Secondo il pg della Cassazione, sarebbe avvenuta un'interferenza nell'inchiesta trasferita a Roma.