Ma come cosa potrebbe essere accaduto, la notte del primo maggio, quando il cooperante italiano Davis Solazzo, 28 anni, rientrò nella sua casa sull’isola di Fogo a Capo Verde dopo una cena fra amici? Il giovane è stato trovato morto dissanguato per tre profondi tagli all’avambraccio provocati dal vetro di una finestra, una trovata spaccata e aperta. Forse si era dimenticato le chiavi in casa e per rientrare era stato costretto a infrangere il vetro, ferendosi in modo mortale. Insomma, nessuna rapina ma solo un tragico incidente domestico. Ma la famiglia, la sua fidanzata e molti altri che lavorano nell’isola, non ci credono. E chiedono ora una seconda autopsia. Denunciano che l’alloggio è stato dissequestrato dalla polizia ed eventuali tracce si cancelleranno così inesorabilmente.
“Non escludiamo a priori l’ipotesi dell’incidente ma chiediamo l’appoggio delle istituzioni per sapere la verità sulla morte di David “Sappiamo con certezza che David aveva le chiavi di casa sua e non aveva motivo di rompere il vetro della porta d’ingresso. Oltretutto, non sappiamo se il vetro è stato rotto da fuori o da dentro. Visto che ci sono tracce di sangue secondo me il ferimento è avvenuto all’interno dell’androne condominiale. E perché non ha chiamato i soccorsi? Nel braccio ci sono tre tagli procurati in una dinamica convulsa e non trasparente. La casualità attiene a un taglio, due possono essere un dubbio ma con tre tagli l’incidente riesce poco credibile”. Così, in un video, le prole di Marija Tosic (nella foto), compagna dell’agronomo dell’ong COSPE.
“Qualunque tipo di indagine fatto ora rischia di non avere grande attendibilità vista la complessità di alcune analisi”, spiega l’avvocato della famiglia, Giovanni Conticelli.
Il console italiano Luigi Zirpoli, ha comunicati ai genitori solo l’esito dell’autopsia. Il COSPE ha assunto un avvocato locale. “Da vicino potrà seguire le indagini, garantire la correttezza del loro svolgimento nel rispetto delle richieste della famiglia e delle procedure, e anche per assicurare sicurezza e protezione legale al nostro personale in loco”.
Giorgio Menchini, presidente COSPE, continuerà “a fare pressione perché tutto sia chiarito, fino a costituirsi parte civile in caso di processo”.
La salma di David sarà a Firenze tra una decina di giorni.