L'home page della CNN, uno dei siti di news più seguiti al mondo, apre l'edizione della sera con una foto del giovane americano reo-confesso dell'omicidio del vice-brigadiere a Roma seguita da un lungo servizio, in cui prende atto tra l'altro dell'indagine interna dell'Arma che ha già trasferito l'autore della foto, scattata in modo non legittimo. Pubblichiamo il servizio integrale, come un documento ulteriore per fare chiarezza. Altri media USA hanno dato ampio spazio e risalto al delitto di Roma.
REDAZIONE ISM
di Valentina Di Donato, Barbie Latza Nadeau e Sarah Dean
"Il comando generale dell'Arma dei Carabinieri prende netta distanza dalle immagini delle persone in stato di fermo per l'omicidio del vice-maresciallo Mario Cerciello Rega. Il comando provinciale dei Carabinieri di Roma sta svolgendo indagini per individuare i responsabili, ha riferito la polizia in un comunicato diffuso domenica.
I due americani, Finnegan Lee Elder, 19 anni, e Gabriel Natale Hjorth, di 18, sono stati arrestati in relazione all'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. L'agente, 35 anni, è stato pugnalato otto volte alle 2 del mattino ora locale di venerdì, nel quartiere Prati di Roma, vicino all'hotel dove alloggiavano i due giovani, ha riferito la polizia: è stato dichiarato morto alle 4:30 del mattino.
I filmati di sorveglianza e le testimonianze i hanno permesso all'Unità Investigativa Capitolina di identificare i due responsabili del "crimine efferato", secondo la dichiarazione dei carabinieri: I due americani, entrambi residenti a San Francisco, sono stati arrestati nella loro camera d'albergo a Roma.
La polizia sostiene che i ragazzi hanno rubato uno zaino a un uomo a cui si erano rivolti per l'acquisto di alcune dosi di droga: i dettagli di ciò che è accaduto sono ancora oggetto di indagine. Tuttavia, la polizia sostiene che gli americani hanno rubato lo zaino perché gli era stata venduta aspirina al posto della cocaina.
Gli adolescenti hanno successivamente risposto al cellulare del proprietario, proponendogli la restituzione dello zaino a fronte di un pagamento di 100 euro e 1 grammo di cocaina.
Quando i carabinieri sono stati contattati dal proprietario della borsa rubata, due agenti hanno incontrato i sospetti americani con l'idea di recuperare lo zaino, Entrambi gli americani sono accusati di aver aggredito gli agenti, che si sarebbero identificati come forze dell'ordine. In quel momento, uno dei sospetti avrebbe estratto un coltello e pugnalato l'ufficiale otto volte prima di fuggire. Gli agenti erano disarmati, sempre secondo quanto dichiarato dall’Arma.
Presunta confessione
Entrambi gli americani hanno confessato di aver preso parte all'assalto, in particolare il 20enne che nelle prime ore dell'interrogatorio di venerdì si è dichiarato colpevole dell’omicidio. In una dichiarazione rilasciata alla CNN, i familiari di Elder Finnegan Lee, di San Francisco, hanno detto: "Scriviamo come famiglia per esprimere le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e alla comunità che ha amato il brigadiere Cerciello Rega. Siamo scioccati e costernati per gli eventi che sono stati riportati, ma abbiamo pochissime informazioni indipendenti su questi eventi. Abbiamo intenzione di andare a Roma non appena il Dipartimento di Stato ci fornità rassicurazioni che saremo in grado di vedere nostro figlio. Siamo anche consapevoli del funerale della vittima e desideriamo essere rispettosi della sua famiglia e dei suoi amici in questo momento devastante".
Il Ministro degli Interni Matteo Salvini ha commentato la foto bendata di domenica, affemando: "A coloro che si lamentano vedendo i colpevoli bendati, ricordiamo che l'unica vittima per cui piangere è l'uomo, il figlio, il marito che aveva 35 anni, un sottufficiale dei Carabinieri, un servitore della patria morto in servizio per mano di persone che, se colpevoli, meritano solo l'ergastolo".
Il giorno prima, Salvini aveva chiesto l'applicazione di pene detentive a vita per gli adolescenti accusati.
"Sperando che gli assassini del nostro povero carabiniere non escano mai di prigione, ricordo ai buonisti che negli Stati Uniti chiunque uccida rischia la pena di morte. Non sto dicendo che dovremmo andare così lontano, ma la vita in prigione sì”, ha twittato Salvini sabato scorso.