Chi è entrato, di notte, nella “villa maledetta” di Ravenna dove fu uccisa, in modo atroce, Giulia Ballestri dal marito, il 54enne medico dermatologo Matteo Cagnoni nel settembre 2016? Mistero. Gli ignoti o l’ignoto, hanno forzato una porta laterale e, chiusa la porta principale con un chiavistello, sono rimasti a lungo nella villa ereditata da Cagnoni e dai suoi familiari. in procura è stata aperta un’inchiesta anche per valutare l’eventuale scomparsa di materiale. Procedimento contro ignoti, per violazione di sigilli alla villa di via Padre Genocchi dove il 16 settembre 2016 è stata uccisa la 39enne Giulia Ballestri.
La scoperta è stata fatta lo scorso 5 giugno, durante un sopralluogo autorizzato dalla Corte d’Assise d’appello di Bologna, e chiesto dalla difesa di Cagnoni per verificare lo stato dei luoghi in vista del processo di appello in calendario per fine settembre. Il nuovo legale di Cagnoni, l’avvocato Gabriele Bordoni, con il procuratore patrimoniale della famiglia, l’avvocato Giovanni Medri, garanti gli agenti della Squadra mobile, compreso un operatore intento a filmare l’atto giudiziario. Il cancello esterno chiuso ma il portoncino principale era chiuso dall’interno. I poliziotti avevano poi scoperto una porta sfondata e con la serratura danneggiata. La difesa ha ripresentato la richiesta di sopralluogo. L’avvocato Bordoni ha però visto un’altra scena: una porta finestra con vetri rotti ma protetta da grata integra. Giallo su cosa possa essere successo un paio di notti fa. Cagnoni ha sempre sostenuta che la moglie è stata uccisa da ladri sorpresi dalla moglie entrata nella villa per vedere alcuni quadri; “ladri acrobati che si arrampicati sulla facciata”. Ma questa no. Sono passati da una porta che dà sul giardino. [al.c.fe.]