Un uomo che ha messo bambina di 13 mesi in un'asciugatrice e poi l’ha messa in funzione, provocandole gravi lesioni, è stato giudicato colpevole del “mostruoso" episodio dal Tribunale e ora è in attesa della condanna. Thomas Dunn, 25 anni, scozzese, si prendeva cura della bambina per aiutare la madre che andava al lavoro, per poi picchiarla e torturarla nel suo appartamento di Arbroath, in Scozia, nel gennaio dello scorso anno. Dopo lo “scherzo “dela lavatrice, l’ha portata in ospedale dove i medici le hanno scoperto fratture al cranio, contusioni e anche il segno di un morso su un braccio, ha rivelato la polizia di Dundee Court.
In seguito ad un processo, Dunn è stato giudicato colpevole di aver messo in pericolo la vita della bambina colpendola ripetutamente sulla testa e sul corpo e colpendola contro uno o più oggetti sconosciuti. Il venticinquenne è stato inoltre giudicato colpevole di una condotta riprovevole. LA a madre vide la sua bomba chiusa nell’elttrodomestico e riuscì a salvarla perché era rientrata a casa prima del previsto. Dunn "deve aver colpito quella bambina almeno due volte" per infliggerle quelle che erano lesioni potenzialmente letali.
La madre del bambino, che non può essere identificata per motivi legali, ha raccontato come aveva lasciato che Dunn si occupasse di suo figlia in tre occasioni. “Mi sono innervosito perché pensavo che si rilassasse guardando Paw Patrol e poi lei è in contatto…”. Un'ambulanza era stata chiamata e un esame al Ninewells Hospital le ha rivelato due fratture al cranio. Lo sceriffo Brown ha detto: "La giuria lo ha giudicato colpevole di comportarsi verso la bambina con totale indifferenza verso la sua sicurezza, con crudeltà".