I coraggiosi uomini delll’Area operativa Trentino meridionale del Soccorso Alpino hanno portato a termine un'operazione di soccorso sul filo del rasoio, riuscendo a salvare un base jumper USA di 34 anni che s'è lanciato dal Becco dell’Aquila (25 morti in tuta alare dal 2000) ma la vela si è avvitata, lui ha perso il controllo ed ha sbattuto contro le rocce rimanendo appeso alla parete verticale, circa 150 metri sopra lo zoccolo del Monte. Alle 7.20 l'allarme. Un elicottero del Soccorso Alpino ha raggiunto la montagnae un tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino è stato calato con un verricello a 60 metri dal base jumper per evitare che le pale dell’elicottero facessero gonfiare la vela. Un volta raggiunto il ferito, che era cosciente, tramite una corda fissa, l'operatore ha stabilizzato, imbragato su una barella e, sempre con il verricello, trasferito sull’elicottero immobile nel cielo. Il fotunato base jumper, che ha messo a reptaglio (per niente) la vita degli operatori, se l'è cavata con una serie di fratture in tutto il corpo ed infine elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento. Anche una squadra di 6 operatori della Stazione di Riva del Garda era pronta a intervenire. A Ferragosto è morya Josefin Sando, si era lanciato con il marito. il suo paracadute non s'è aperto ed è precipitata da oltre 200 metri.