Sappe, Osapp, Uilpa, Sinappe, Uspp, Cisl-Fns, Fsa-Cnpp e Cgil. Non è una filastrocca per bimbi ma l'insieme di tutte le sigle sindacali della polizia penitenziaria, impegnate in una protesta pacifica ma ricca di contenuti. Una delegazione di autorità, uscendo dalle celebrazioni all'interno del carcere, ha sfilato davanti agli agenti; solo il questore di Torino, Angelo Sanna, s'è fermato a parlare con gli operatori, un segno giudicato di grande attenzione e rispetto per la grave situazione in cui i poliziotti sono costretti a lavorare. Nessun cenno di dialogo da parte del direttore delle Vallette, Domenico Minervini. "E' rimasto negli uffici delle direzione senza scendere nemmeno per un breve saluto", è il commento amaro di un sindacalista. I sindacati chiedono "più sicurezza all'interno degli istituti di pena, di fronte ai numerosi episodi di aggressione e il fallimento del sistema di "sorveglianza dinamica" (caratterizzato da aumento delle evasioni e da una serie di fatti a dir poco imbarazzanti), un "adeguato piano di arruolamento del personale (almeno mille uomini nel distretto), il pagamento degli straordinari, effettuati e non retribuiti, un'adeguata fornitura del vestiario e un servizio mensa migliore e, dove assenti, l'assegnazione di dirigenti e comandanti negli istituti." La vertenza è stata seguita, attimo per attimo, dal vice-segretario generale Osapp Gerardo Romano.