Alek Minassian era un giovane di 25 anni che viveva a Richmond Hill, un sobborgo di Toronto: sui profili social si descriveva come un ex studente del “Seneca College” diventato sviluppatore di software. Una sola stranezza nella sua storia immacolata: l’arruolamento volontario nell’esercito canadese e la richiesta di congedo dopo due mesi, “per difficoltà di adattamento alla vita militare”, recita la sua scheda. Un tipo che i suoi ex compagni di scuola ricordano come “taciturno e ombroso, ma del tutto innocuo”.
Il 23 aprile 2018, “l’innocuo” Alek Manassian noleggia un furgone Chevrolet bianco, e con quello si dirige verso Finch Avenue, nel centro di Toronto: alle 13:24 buca un semaforo rosso, poi punta verso la gente che cammina sul marciapiede di Yong Street. La folle corsa prosegue per altri 16 isolati in cui continua a travolgere chiunque si pari davanti al suo furgone. Un testimone dirà che aveva uno sguardo agghiacciante: “Li guardava negli occhi ed era come ipnotizzato, come se giocasse ad un videogioco”. Un agente di polizia intercetta il furgone e lo blocca 2,3 km dopo aver iniziato il massacro: Minassian scende, estrae dalla tasca posteriore un oggetto scuro e chiede all’agente di fare fuoco e ucciderlo. Viene arrestato alle 13:32, sette minuti dopo l’inizio della corsa: dietro di lui una scia di sangue fatta da 10 persone morte e 16 feriti, di cui alcuni molto gravi.
Il 24 aprile di quest’anno, Alek Minassian è comparso senza supporto legale davanti alla Corte di Giustizia dell’Ontario, che l’ha accusato di 10 omicidi di primo grado e 13 tentati omicidi. Ma soltanto adesso, la giustizia canadese ha revocato il divieto di divulgazione degli interrogatori del giovane, svelando alcuni dettagli inquietanti di una strage di cui gli inquirenti avevano immediatamente escluso la matrice terroristica.
Minassian, che nelle fasi dell’arresto aveva dichiarato “ho portato a termine la mia missione”, si era descritto un “incel”, un celibe involontario: quello che nessuna ragazza ha mai filato. Illibato, senza mai aver provato il piacere del sesso e la completezza di una storia d’amore, aveva ammesso di essere in contatto con tanti giovani come lui, emarginati dalla società, che covavano altrettanta rabbia ma non avevano il coraggio di vendicarsi con il mondo.