I genitori hanno deciso di donare gli organi di Luca e Matteo, morto dopo un'agonia di 30 ore. Salveranno molte vite, così. "Matteo era così buono, avrebbe voluto così", dice il padre tra le lacrime. Chi ha visto i video dei sistemi di sicurezza ne è rimasto sconvolto: “Si vede la Mini avvicinarsi a tutta la velocità e centrare la Vespa con estrema violenza, questo si vede…”. E la polizia non avrebbe trovato segni di frenata. La vendetta di Matteo Scapin, 33 anni, dopo una lite prima in discoteca e poi nel parcheggio del locale, dove forse è stato infranto il lunotto posteriore della Mini Cabrio del duplice killer, si può dire tragicamente compiuta. Matteo Rossi, 18 anni, e Luca Carissimi, 21, sono morti entrambi e per lui l’orizzonte si fa nero con decenni di galera potenzialmente in arriva e un mare di risarcimenti da affrontare. Se gli esami del tasso alcolemico e i tossicologici saranno confermati l’assicurazione potrebbe rivalersi sudi lui, una volta liquidati i familiari delle vittime. Un’esistenza, sino a pochi giorni fa, normalissima, quella di un giovane incensurato, di buona famiglia, totalmente distrutta. Non sarà un processo facile, c’è la storia del lunotto infranto, quanto è accaduto nel locale tra i tre giovani, cioè cosa ha scatenato la rabbia omicida di un ragazzo tranquillo.
«Che la vita sfortunata del mio figlioletto possa aiutare qualcun altro. Era talmente buono e solare che parte di lui deve vivere in qualcun altro. Nel nostro piccolo vogliamo che la donazione degli organi sia un messaggio: il messaggio che Matteo e la sua famiglia vogliono dare a queste follie. La giustizia faccia il suo corso». Alessio Ferrari, il papà di Matteo, s’è confidato con l’Eco di Bergamo mentre Marco, il papà di Luca non esprime parole d’odio nei confronti dell’investitore ma solo un dolore che non trova pace: “Ora dovremo trovare la forza di guarire la cicatrice che abbiamo dentro. Luca era un bravissimo figliolo, amato da tutti, questo accade quando la vita delle persone non ha più nessun valore. In questa vicenda c’è vero disprezzo per la vita umana. La modalità in cui è avvenuto l’incidente ti crea più dolore di quello che potresti avere in casi come questi».
Scapin, colto da una crisi nervosa prima di andare in carcere, ha incontrato il suo legale, confermando la versione resa alla polizia: “Non volevo investirli ma solo raggiungerli per avere una spiegazione…non sono riuscito a frenare in tempo”, continua a ripetere disperato. E’ accusato di duplice omicidio volontario, domani sarà davanti al gip per l’udienza di convalida dell’arresto. Venerdì le autopsie sui corpi di Matteo e Luca. Domenica, a Bergamo, probabilmente, i funerali dei due ragazzi, amici da quando erano piccoli. Marco Carissimi, il papà di Luca, Luca, 21 anni, dice di dover «trovare la forza di andare avanti», lui insieme alla moglie e alla figlia..