....... È arrivato il momento di lasciarti andare!
Dopo 7 lunghi anni ora potrai riposare in pace con i tuoi amati genitori.
Continua a vegliare su chi ti ha amata e continua ad amarti.
Dispensa serenità a chi è in cerca della sua coscienza, a chi sente la tua mancanza; consapevolezza a chi ancora sta cercando risposte.
Se si potesse riavvolgere il nastro della vita oggi non saremmo qui a pensare, a piangere, a recriminare come sarebbe il tutto, come sarebbe diverso.
Nessun sentimento di odio ma di umana pietà!
Con te un altro pezzo del mio ♥️ è volato via......Ti voglio bene Roberta.
Maria Ragusa, la cugina di Roberta, uccisa nel gennaio 2012 dal marito Antonio Logli chiude così, con un commovente messaggio su Facebook, con un collage di foto di famiglia, oltre 10 anni di vicissitudini, di dolore e rabbia, di delusioni e paure per l’esito di un processo, quello al marito Antonio Logli, dall’esito tutt’altro che scontato. E non prenderà un centesimo, dei risarcimenti stabiliti dalla Cassazione, né lei né gli altri 8 familiari che ne avevano diritto. “Non vogliamo i soldi dell’assassino, li lasciamo ai due poveri figli di Roberta….”. Totalmente schierati con il padre e la sua amante, avevano partecipato pure loro a quel vergognoso ignobile teatrino tirato su da una tv nazionale che ha pensato di costruire un po’ di audience a buon mercato, sfruttando la tragedia di Roberta e la faccia tosta del suo assassino e del suo clan. Così su FB, un’altra familiare della vittima: “È stato offerto uno spettacolo a senso unico. Per gli attori è stato facile recitare. Persone mai viste e conosciute si sono accanite contro di te. Sei stata umiliata, calunniata, dipinta come una mamma sciagurata che ha abbandonato i suoi figli e che da loro si è allontanata. Mamma senza cuore e senza amore! Da vittima sei passata colpevole, quanta crudeltà nella vita. Ora basta! Il sipario è calato, lo spettacolo è finito.
Riposa in pace Roberta. Un'altra stella in più nel cielo.
Non ti dimenticheremo mai
zia Bettina
Dunque i familiari di Roberta Ragusa non incasseranno neanche un cent. Una decisione nobile e che dovrebbe far riflettere quanti hanno attaccato la famiglia della donna e madre scomparsa. "Per noi – dicono i parenti a Il Tirreno – l’importante è aver ottenuto una sentenza che dà una risposta sulla fine di Roberta e attribuisce la responsabilità del marito per la sua morte. Non ci interessano i beni di Logli e non è questo il motivo per cui ci siamo costituiti parte civile nel processo”. Sono Anna Maria Ragusa e Antonino Ragusa di Roma; Maria Catena Napolitano di Roma; Carlo Ragusa di Lucca; Angelo Ragusa, di Licata; Maria Ragusa di Roma; Giovanna e Sonia Alpini di Pisa.