In “Breaking Bad”, la serie televisiva da molti considerata fra le migliori di sempre, i due protagonisti, il professor Walter White e il suo ex studente Jesse Pinkman, sintetizzano metanfetamina purissima all’interno di un camper e producono “ricina” per liberarsi dei nemici. Più o meno quello che facevano un gruppo di giovani torinesi vicini agli ambienti dell’estrema destra: in un laboratorio clandestino di Bra, nel cuneese, avevano deciso di realizzare un potente veleno con cui sbarazzarsi di due rivali in amore, ma anche di produrre droghe sintetiche da vendere nel “Deep Web”.
È stato il Reparto Anticrimine dei Carabinieri di Torino a sventare il piano diabolico con “L’operazione Testuggine” che ha portato all’arresto di quattro cittadini italiani di età compresa fra i 20 ed i 24 anni per cui era stata richiesta un’ordinanza di custodia cautelare dal Gip presso il Tribunale di Torino. Devono rispondere di tentato omicidio aggravato e tentata fabbricazione di arma da fuoco clandestina. Le indagini erano partite nell’ottobre dello scorso anno, quando la Procura della Repubblica decide di vederci chiaro sul tentativo di acquisto nel “Deep Web” di una pistola “Liberator”, da assemblare attraverso stampanti in 3D da parte di uno dei quattro componenti del gruppo. Da lì, le indagini hanno permesso di arrivare fino al laboratorio clandestino di Bra, dove i quattro avevano intenzione di realizzare della “Ricina”, proteina altamente velenosa presente nei semi della pianta del ricino che non lascia quasi traccia, con cui avevano intenzione di uccidere due conoscenti, “colpevoli di essere fidanzati di due ragazze di cui si erano invaghiti”.
L’accusa di tentato omicidio si riferisce ad un episodio del 10 novembre dello scorso anno, quando ad una delle due vittime designate, nel corso di “BloccoParty 2018”, una festa di “CasaPound” ospitata presso il circolo “Asso di Bastoni” di Torino, era stata somministrata una dose di ricina in un bicchiere contente vodka. Fortunatamente, la sostanza non era riuscita a disciogliersi totalmente depositandosi sul fondo: il giovane se l’era cavata con fortissimi dolori allo stomaco e attacchi di vomito.