Ha 33 anni, lavora nell’azienda di famiglia, è incensurato. Si chiama Matteo Scapin, buoni studi alle spalle, un profilo Facebook da bravo ragazzo. Niente odio razziale o politico, ma solo foto di un passato che non ritornerà mai più, il suo cane, qualche immagine di vacanze, i ricordi di una cena tra amici. Ebbene, questo ragazzone dal viso simpatico è in carcere da ieri per omicidio stradale volontario e guida in stato di ebbrezza. In queste ore i genitori di Luca Carissimi, 21 anni, studente-lavoratore, super-tifoso della Juve, una giovinezza passata anche in parrocchia, lo piangono all’obitorio, in attesa del via libera ai funerali. Sconvolti dal dolori anchei genitori e i familiari di Matteo Rossi, 18 anni, morto in queste ore. Tre bravi ragazzi. Ma Matteo Scapin, dopo una banale lite in discoteca con i due giovani per gli apprezzamenti rivolti alla sua fidanzata - qualcuno para di “palpeggiamento” ha perso la testa e, dopo un secondo confronto in un parcheggio, ha inseguito alle 4 di mattina alla guida della sua Mini Cooper Cabrio la Vespa dei ragazzi e l’ha centrata con violenza. Luca è morto, Matteo è gravissimo e Scapin è in cella. Ieri, quando gli hanno notificato il mandato d’arresto, è andato in panico e hanno dovuto portarlo in ospedale per un breve ricovero. E’ vero, dopo lo schianto, in auto con la fidanzata, era fuggito, trovando rifugio da un parente. Poi si era lasciato convincere a costituirsi. Una volta in caserma, gli avevano detto che uno dei ragazzi era deceduto e l’altro in coma. Lui non lo sapeva e s’è disperato tantissimo, continuando a ripetere: “Non volevo investirli, non ho fatto in tempo a frenare…non volevo uccidere nessuno”. La Mini ha il lunotto posteriore danneggiato e questo dettaglio, se confermato, potrebbe in qualche modo dare un senso all’esplosione incontrollabile di violenza di un giovane tranquillo, stimato in paese, con la gente incredula per quanto è accaduto. Il torinese Maurizio Di Giulio, 54 anni, processato per un fatto analogo (tamponò on il furgone una moto con una coppia di fidanzati in sella, uccidendo la ragazza e ferendo gravemente il suo compagno) è stato condannato, con le stesse accuse mosse a Scapin, a 15 anni e 8 mesi di carcere. Il titolare della discoteca li conosceva bene tutti e tre, clienti abituali che però non avevano frequentazioni in comune: “Dopo la lite nel locale, la Security gli aveva divisi ed era tornata la calma, poi mi hanno detto che si sono di nuovo presi nel parcheggio…Una tragedia senza senso”.