Fonti dei vertici del M5S confermano che l'espulsione di Giulia Sarti è “doverosa”, dopo la storia dei mancati rimborsi, l’incrocio di denunce e scoop dell’ex fidanzato e altri dettagli non proprio coerenti con “l’honestà” strillata a ogni stormir di fronde. Nel Movimento si ricorda quindi che "nei confronti della deputata M5S si è avviato il procedimento disciplinare davanti al collegio dei probiviri. E le è stato comunicato il 4 marzo 2019. Si attende l'esito". Lei, per carità, non se ne va: ”Non c'è motivo, io non sono espulsa dal M5S. Confido di rimanere nel Movimento perché non ho fatto assolutamente niente. Io non lascio il M5s, io l'ho fatto nascere”, sottolinea l’ex presidente della Commissione Giustizia. Ma Luigi Di Maio qualche giorno fa ha parlato di espulsione “doverosa": "Avrà avuto i suoi motivi, non c'è bisogno di chiedere un incontro con Di Maio. C'è un provvedimento dei probiviri in corso”. Insomma, tutto bene. Ma i “i manettari” grillini vogliono la sua testa. E’ la “rivoluzione” che divora i suoi figli.