È finita nel peggiore dei modi, come gli inquirenti sospettavano da giorni, la vicenda di Elisa Pomarelli e Massimo Sebastiani, la cui scomparsa ha tenuto per 11 giorni con il fiato speso l’Italia intera.
Dopo la cattura, l’uomo - che da giorni si nascondeva nel solaio di un casolare abbandonato nella zona del monte Moria, nella frazione Veleia, a Lugagnano – è stato condotto nella caserma dei Carabinieri dove, dopo un interrogatorio durato ore, ha finalmente confessato l’omicidio e condotto gli agenti fino al luogo in cui ha nascosto il cadavere di Elisa, in località Costa di Sariano, nel comune di Gropparello, nel piacentino. Sul posto anche i sostituto procuratore della Repubblica Ornella Chicca e l’avvocato di Sebastiani, Mauro Pontini.
Da giorni, sull’operaio 45enne con cui Elisa era stata vista l’ultima volta, si erano concentrate le indagini degli inquirenti, che avevano emesso un mandato di cattura per omicidio e occultamento di cadavere. I due erano svaniti nel nulla la sera del 25 agosto scorso dopo aver cenato insieme in un ristorante: gli avvistamenti successivi di Sebastiani avevano indotto le forze dell’ordine verso il finale che oggi è stato purtroppo confermato dal ritrovamento del corpo della giovane.